Pensione anticipata e finestra decorrenza: va lavorata obbligatoriamente?

Cosa accade se non si lavora per i 3 mesi di attesa della decorrenza della pensione per l'anticipata?
6 anni fa
1 minuto di lettura

Buonasera,

la mia domanda, cosa si può fare a fronte di questa situazione: 
requisiti 42 anni e 10 mesi raggiunti prima settimana febbraio 2019; su indicazione del CAF al 20.2.19 inviate dimissioni con fine rapporto 31 marzo e inviata domanda pensione a INPS con decorrenza 1 aprile; pertanto ha commesso errore Caf di non aggiungere 3 mesi, naturalmente INPS ha respinto domanda. 
Ora cosa avviene si puo’ modificare data dimissioni al 31.5.19 ?
Il periodo in questo caso di 3 mesi della finestra devono essere obbligatoriamente lavorativi oppure no, in quanto nel caso in cui la data di fine rapporto non si potrà modificare al 31.5 come potrò comportarmi !? Spero in una celere risposta.

Finestra decorrenza pensione

I 3 mesi di finestra non vanno obbligatoriamente lavorati.

Una volta raggiunti, infatti, i requisiti per accedere alla pensione anticipata, è una scelta del lavoratore se continuare a lavorare per i 3 mesi in attesa della decorrenza o se continuare fino al giorno prima di tale data.

Purtroppo, però, la data delle dimissioni difficilmente può essere modificata poiché viene trasmessa, al momento della presentazione, automaticamente anche all’Inps. Se il problema è rappresentato solo dalla sua paura che sia obbligatorio lavorare fino alla decorrenza della pensione non ci sono problemi in tal senso. Ma resterà, essendosi dimesso al 31 marzo, per 2 mesi, senza percepire stipendio e pensione. In alternativa potrebbe chiedere al suo datore di lavoro, visto l’errore del Caf se la riassume per 2 mesi con contratto a termine, fino alla decorrenza della pensione.

Assunzioni Ferrero
Articolo precedente

Concorso medici Inps 2019 al via: 1.404 posti per camici bianchi

Articolo seguente

Quadro E Modello 730/2019: guida alla compilazione di tutti i campi