Pensione, l’Ape gratuita fino a 1.500 euro, le ultime novità. Ieri il ministero del Lavoro, Giuliano Poletti, ha spostato il tavolo tecnico che riuniva Sindacati e Governo. Questa mossa ha consentito ai tecnici maggiore margine di ritocchi e alternative alla misura sulle pensioni, senza trascurare niente. Nel frattempo il sottosegretario Tommaso Nannicini ha evidenziato che il sistema deve essere equo per tutti e ha ribadito che nelle misure in arrivo: “Bisogna fare una serie di interventi per coprire emergenze sociali, in uno spirito di equità”.
Pensioni: l’Ape social fino a 1500 euro
Nella misura sulla flessibilità in uscita l’Ape social dovrebbe essere riconosciuta non solo ai 61-63enni, con 20 anni di contributi, disoccupati e senza ammortizzatore sociale o con gravi carichi familiari.
Aumenta la platea e entrerebbero in questo anticipo con finanziamento bancario assicurato e rimborso gratuito fino a 1.500 euro di pensione. La quota superiore a questa soglia farà da base per il calcolo del costo del rimborso agevolato, anche lavoratori impegnati in mansioni a rischio come gli operai edili, i macchinisti e probabilmente anche il personale marittimo imbarcato; profili individuati con la banca dati Inail.
Pensioni: L’Ape social estesa a tutti
L’Ape social, costerebbe circa 5-600 milioni. La misura verrebbe riconosciuta con un meccanismo a esaurimento risorse. Nei primi due anni di sperimentazione, e fin da subito sarebbe riconosciuto il diritto pieno ai beneficiari. Le altre due forme di pensione anticipate non dovrebbero avere cambiamenti:
- per chi decide di andare in pensione anticipata, la volontaria sarà onerosa per i beneficiari con un abbattimento fiscale solo parziale;
- l’Ape aziendale, utilizzabile nelle situazioni di crisi o ristrutturazioni aziendali, sarà a carico dei datori di lavoro.
La trattativa sulle forme e portata di questo finanziamento sarà definito in sede di accordi sindacali e non per legge. Per rimborsare l’Ape in versione aziendale, quasi sicuramente si utilizzerà lo 0,30% finora pagato dalle imprese per l’indennità di mobilità e che vale in complesso 600 milioni l’anno.
I tecnici da giorni sono alle prese del testo del decreto legge che sarà varato prima del disegno di legge di Bilancio per definire il corretto flusso gestionale che dovrà essere garantito dall’Inps per riconoscere l’Ape: dalla certificazione dei requisiti dei richiedenti ai rapporti con le banche finanziatrici.