Pensione anticipata, l’operaio metalmeccanico come viene identificato? Il quesito di un nostro lettore:
Buongiorno avrei una domanda da farle per chiarire questa confusione che echeggia in me. Io sono un operaio metalmeccanico e ho incominciato a lavorare nel 1981 sempre come metalmeccanico ora ho 52 anni. Quando dovrei andare io in pensione? Con quale modalità? Rientro in quale fascia, lavoratori precoci o usuranti? GRAZIE.
Cerchiamo di capire se l’operaio metalmeccanico rientra tra i lavoratori usuranti o gravosi, requisito richiesto per l’accesso all’APE Sociale e per i benefici lavoratori precoci.
Lavoro usurante
I lavoratori che possono beneficiare del pensionamento con le quote senza attendere 12 o 18 mesi dal perfezionamento dei requisiti, che hanno svolto lavori usuranti per almeno 7 degli ultimi 10 anni della vita lavorativa o, in alternativa metà della vita lavorativa, e sono i:
- lavoratori addetti alla linea di catena;
- lavori svolti in galleria, cava o miniera;
- i lavori ad alte temperature;
- i lavori in cassoni ad aria compressa;
- le attività per l’ asportazione dell’ amianto;
- le attività di lavorazione del vetro cavo;
- i lavori nella catena di montaggio;
- lavori svolti dai palombari;
- lavori espletati in spazi ristretti;
- lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno;
- i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
Lavori gravosi
I lavoratori addetti a mansioni gravose potranno andare in pensione anticipata, con 63 anni di età e 36 anni di contribuzione versata, grazie all’Ape Sociale. Le mansioni gravose sono quelle per cui è richiesto “un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo”
Tra le professioni gravose troviamo:
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
Con la legge di stabilità 2018, la lista si è ampliata, sono rientrati anche i:
- lavoratori marittimi,
- pescatori,
- operai agricoli
- operai siderurgici (di seconda fusione)
Pensione anticipata lavoratori precoci requisiti
Possono accedere alla pensione anticipata Quota 41, i lavoratori dipendenti ed autonomi, iscritti all’AGO, che abbiano maturato almeno un anno di contributi, nello specifico corrispondente a 12 mesi e 52 settimane lavorative.
- Dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente, e che da tre mesi non percepiscono la NASPI;
- Lavoratori dipendenti e anche lavoratori autonomi, che da circa 6 mesi assistono il familiare con handicap grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3 (Caregiver)
- Lavoratori con una disabilità accertata superiore o uguale al 74%;
- Dipendenti che svolgono un lavoro usurante
- Dipendenti che svolgono un lavoro gravoso almeno da 6 mesi
Pensione lavoro precoce quando va fatta la domanda?
La domanda può essere presentata dal 1° marzo di ciascun anno. Alcuni requisiti possono essere valutati in via prospettica, e sono:
- 41 anni di contributi;
- i 3 mesi di inoccupazione successivi al percepimento della Naspi;
- per i lavoratori usuranti almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro prestato, oppure metà della via lavorativa nella mansione usurante;
- per i lavoratori che svolgono una mansione gravosa, i 6 anni di lavoro prestato in via continuativa.
Conclusioni
Il nostro lettore rientra nei lavoratori precoci, avendo incominciato a lavorare prima dei 19 anni di età, ma l’operaio metalmeccanico, per quanto ingiusto, è escluso dalla classifica dei lavori usuranti e gravosi.
Ci sono altre forme pensionistiche: pensione anticipata, APE volontaria, Rendita Integrativa Rita.
Ricordiamo che dal 2019 l’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni, mentre per la pensione anticipata saranno necessari 43 anni e tre mesi per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne: è la conseguenza dell’innalzamento dell’aspettativa di vita di cinque mesi confermata dall’ISTAT.
Consiglio di rivolgersi da un patronato e con loro verificare l’alternativa pensionistica più conveniente.
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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienze per la risposta, risponderemo a tutti“.