Il Governo è alle prese con la questione pensioni. Mentre si discute di una possibile quota 41 con un bonus invece per chi decide di rimandare la pensione, c’è ancora la possibilità di sfruttare dei canali di pensionamento anticipato prorogati dall’ultima Legge di bilancio. E’ il caso ad esempio di “Opzione donna“.
I requisiti per accedere alla pensione con Opzione donna andavano però verificati rispetto alla data del 31 dicembre 2021. Verificati tali requisiti, il trattamento pensionistico può decorrere dal 2023 o, per alcuni, anche prima.
Ad esempio, per le autonome nate a giugno del 1962, la prima decorrenza utile per andare in pensione è gennaio 2023.
Opzione donna
Come riportato sul sito dell’INPS:
la cosiddetta pensione “Opzione donna” è un trattamento pensionistico calcolato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo ed erogato, a domanda, in favore delle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge entro il 31 dicembre 2021.
La domanda di pensionamento anticipato Opzione donna va presentata online all’INPS attraverso il servizio dedicato.
In alternativa, la domanda può essere presentata tramite: Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile; enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Detto ciò, i termini di lavorazione e di emanazione del relativo provvedimento si aggirano intorno ai 55 giorni.
I requisiti per sfruttare ora Opzione donna
Possono andare in pensione con Opzione donna, le lavoratrici che abbiano maturato, entro il 31 dicembre 2021:
- un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed
- un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
Ai fini della pensione è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.
Il requisito contributivo è verificato rispetto alla contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico (Fonte Inps).
La finestra di pensionamento con Opzione donna (dalla maturazione dei requisiti all’assegno pensionistico) è di:
- 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti;
- 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
Dopo aver maturato i requisiti, è ammessa anche la possibilità di continuare a lavorare, grazie alla c.d. cristallizzazione dei requisiti. Dunque, prima di lasciare il lavoro, il lavoratore può anche attendere che sia esaurita la suddetta finestra mobile (12/18 mesi).
Ad esempio, per le autonome nate a giugno del 1962, la prima decorrenza utile per andare in pensione è gennaio 2023.
A ogni modo, i requisiti per accedere ad Opzione donna dovevano essere riscontrati alla data del 31 dicembre 2021.
Non è escluso che nella prossima legge di bilancio, Opzione donna possa essere nuovamente prorogata.