Un caregiver che assiste un disabile ha diritto in determinati casi alla pensione anticipata. Come canta Francesco Guccini con il brano L’avvelenata: “Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante”.
Il trattamento pensionistico, in effetti, si rivela essere un traguardo importante nella vita di ogni persona. Grazie ad essa, d’altronde, è possibile ottenere ogni mese con certezza un’entrata e raggiungere una certa tranquillità economica. Considerando la sua importanza è facile intuire che tale trattamento non viene riconosciuto in automatico a tutti, bensì è necessario possedere determinati requisiti.
Pensione anticipata per chi assiste un disabile: bastano 6 mesi come caregiver!
Tra coloro che possono uscire anticipatamente dal mondo del lavoro si annoverano i cosiddetti lavoratori precoci. Quest’ultimi possono andare in pensione a qualsiasi età, a patto di aver maturato 41 anni di contributi, di cui almeno uno deve essere stato versato prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Ma non solo, i soggetti interessati devono possedere altri requisiti, tra cui rientrare in una delle seguenti categorie:
- disoccupato in seguito a licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile;
- soggetti che svolgono attività usuranti o gravose;
- persona che assiste e convive da almeno sei mesi con il coniuge o un famigliare non autosufficiente.
Soffermandosi sul grado di parentela, come spiegato sul sito dell’Inps, ne possono fare richiesta il coniuge o un parente di primo grado convivente, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbia già compiuto 70 anni, sia affetto da patologie invalidanti oppure sia deceduto.
Pensione lavoratori precoci, convivenza e permessi legge 104: i chiarimenti dell’Inps
Un altro elemento da non sottovalutare è il concetto di convivenza.
“ai fini dell’accertamento del requisito della convivenza, si ritiene condizione sufficiente la residenza nel medesimo stabile, allo stesso numero civico, anche se non necessariamente nello stesso interno (appartamento). Il requisito della convivenza sarà accertato d’ufficio, previa indicazione da parte dell’interessato degli elementi indispensabili per il reperimento dei dati inerenti la residenza anagrafica, ovvero l’eventuale dimora temporanea (iscrizione nello schedario della popolazione temporanea di cui all’art. 32 del D.P.R. n. 223/89), ove diversa dalla dimora abituale (residenza) del dipendente o del disabile. In alternativa all’indicazione degli elementi di cui sopra, l’interessato ha facoltà di produrre una dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. 445/2000″.
Come spiegato in una FAQ dell’Inps, inoltre, si ricorda che per beneficiare della pensione in qualità di lavoratori precoci:
“Non è necessario aver goduto dei permessi della Legge 104/1992 e/o di congedo straordinario per l’assistenza al disabile ai fini del riconoscimento del beneficio”.
I caregiver che assistono e convivono con un disabile da almeno sei mesi, in possesso dei requisiti prima citati, quindi, possono andare in pensione in anticipo. In caso di dubbi si consiglia di rivolgersi a un Patronato o direttamente all’Inps per ottenere maggior dettagli in merito.