le chiedo la cortesia di fornirmi un consiglio, se possibile.
Sono nato il 23 giugno 1956 quindi tra pochi giorni compirò i fatidici 61 anni e 7 mesi che, come ho letto, potrebbero essere importanti per parlare di RITA.
– Sono disoccupato da maggio 2009
– Possiedo poco più di 26 anni di contributi versati (ho fatto richiesta dell’ECOCERT per conferma)
– Sono titolare di un fondo pensione integrativo privato con una primaria compagnia di assicurazione, con un maturato di circa 35.000 euro.
Da quanto ho capito (non sono un esperto), ci sarebbero i presupposti per aderire alla RITA.
Come funzionerebbe il meccanismo?
Come sarebbe calcolato l’importo della mia pensione?
La ringrazio, nel caso abbia la possibilità di chiarirmi le idee.
Cordialmente
I presupposti per aderire alla Rita ci sono poiché rientrerebbe nella categoria di lavoratori che risultino inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi e che maturino l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi.
Per capire se è conveniente o favorevole può stimarlo soltanto lei, io posso spiegarle come funziona il meccanismo della Rendita in questione e come verrà utilizzato il suo fondo integrativo complementare.
RITA: come funziona
A differenza dell’Ape volontario, che è un prestito erogato dalle banche che va restituito con rate ventennali, la Rita fa ricorso ad un capitale accumulato dal lavoratore in fondi di previdenza complementare durante la sua vita lavorativa. Questo tesoretto, quindi, può essere riscosso in anticipo sotto forma di rendita mensile in attesa che si maturi il diritto alla pensione.
Per dubbi e domande contattami: [email protected]
Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.