Pensione anticipata usuranti 2022: c’ è solo una graduatoria provvisoria. Quando sarà definitiva la nuova lista di lavori gravosi?

Allargato l’elenco dei lavori usuranti in vista della riforma pensioni 2022. Ape Sociale pronta ad accogliere nuovi lavoratori.
3 anni fa
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La lista aggiornata dei lavori usuranti 2022 è pronta. La commissione governativa incaricata di rivedere le mansioni gravose ha infatti stilato una graduatoria provvisoria che sarà presentata al ministero del Lavoro a supporto della riforma pensioni.

La lista dei nuovi lavori usuranti rappresenta infatti il perno intorno al quale si snoderà la nuova Ape Sociale allargata per il 2022. Il governo ha infatti intenzione di potenziare lo strumento di pensionamento anticipato allargando la palea dei beneficiari appartenenti alla categoria dei lavori usuranti.

La nuova lista dei lavori usuranti è pronta

Il presidente della commissione lavori usuranti, Cesare Damiano, ha comunicato che la lista comprende 92 categorie di lavoratori.

Una estensione notevole rispetto ai 15 attuali e quindi segno evidente che i tempi e il mondo del lavoro è cambiato.

Per stilare il nuovo elenco sono stati utilizzati i parametri Inail che individuano il grado e la frequenza di infortuni e malattie professionali. Dati che sono stati esaminati anche dal Inps che ha fornito un contributo utile.

I lavori gravosi, elencati da Damiano, sono per ordine di importanza. Al primo posto ci sono i minatori, la cui professione è caratterizzata da un indice elevato di malattie e infortuni professionali. Al ultimo posto, invece, ci sono i redattori di verbali di assemblee istituzionali per le quali i rischi sulla salute sono minimi.

Quando la lista diventerà definitiva

Di questo elenco di lavori usuranti – precisa Damiano – sarà poi il governo a decidere quali categorie meritano di rientrare nella tutela previdenziale prevista da Ape Sociale. Quindi non è detto che tutte e 92 le figure professionali saranno tutelate. Anzi, è probabile che molte resteranno tagliate fuori.

La decisione sarà politica, perché più categorie di lavoratori saranno ricomprese in Ape Sociale, più soldi dovrà stanziare lo Stato per concedere loro la pensione a 63 anni. Una questione di calcoli e di proiezioni di spesa che sono stati affidati ai tecnici del ministero dell’Economia.

Ricordiamo che Ape Sociale prevede l’erogazione di una indennità commisurata alla pensione a partire da 63 anni e fino al compimento dei 67 quando sarà liquidata la pensione vera e propria. Uno scivolo che è riservato, non solo ai lavoratori gravosi, ma anche quelli in stato di disagio sociale.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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