Pensione: APE Sociale, APE volontaria e RITA, possibile in contemporanea

Pensione Ape Sociale e APE volontaria, è possibile usufruirne in contemporanea, per superare il tetto dell'APE Sociale? |La Redazione Risponde.
7 anni fa
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In pensione nel 2022 con domanda entro il 1° marzo, corsia preferenziale per questi lavoratori
In pensione nel 2022 con domanda entro il 1° marzo, corsia preferenziale per questi lavoratori

Pensione APE Sociale e APE Volontaria, il quesito di un nostro lettore:

Buonasera, la contatto per chiarire un dubbio, è possibile secondo lei usufruire in contemporanea dell’ape sociale (avendone ovviamente i requisiti) e dell’ape volontaria in modo da superare il limite imposto dall’assegno sociale che non può superare  1500 euro lordi? Questa notizia l’avevo letta su un sito che si occupa di lavoro e previdenza.

La ringrazio anticipatamente augurandole buona serata. Giuseppe

Sia l’APE sociale che l’APE volontaria sono due forme pensionistiche, esaminiamole entrambe.

APE sociale

L’APE sociale è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS a soggetti, in determinate condizioni previste dalla legge, che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.

L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.

L’importo della rata mensile di pensione viene calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di detto importo). L’importo dell’indennità non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo.

Requisiti

Per poter accedere all’APE Sociale bisogna avere i seguenti requisiti:

I requisiti richiesti per poter accedere all’APE Sociale sono:

  • almeno 63 anni di età;

Inoltre è necessario rientrare in una di queste 4 categorie di tutela:

  • lavoratori disoccupati senza ammortizzatori sociali che hanno maturato almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori disabili con una percentuale di invalidità del 74% e con almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori con almeno 30 anni di contributi che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità (Caregiver);
  • lavoratori che hanno svolto lavoro faticoso e pesante e rientrano nelle “attività gravose”, il lavoro dovrà essere stato svolto per almeno 6 degli ultimi 7 anni e hanno almeno 36 anni di contributi.

APE Volontaria: requisiti

L’Ape volontaria è un’opzione irreversibile, a differenza dell’Ape sociale, non ci sono preferenze per disoccupati o invalidi.


L’APE volontaria si rivolge a tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici con età anagrafica pari o superiore ai 63 anni e che maturano entro 3 anni e 7 mesi il diritto a una pensione di vecchiaia d’importo, certificato dall’INPS, non inferiore a un certo limite.

Per accedere al prestito è necessario, al momento della richiesta:

  • avere un’età anagrafica di 63 anni di età ed essere in possesso di almeno 20 anni di contributi;
  • maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi;
  • l’assegno pensionistico non dovrà superare 1,4 volte  del  trattamento minimo;
  • non percepire assegno di invalidità o pensione diretta.

La prestazione è ottenuta tramite un prestito corrisposto da un istituto di credito, ricordiamo che ad oggi non è ancora stato raggiunto l’accordo tra anche ed assicurazioni.

Una valida alternativa la pensione RITA

Un’ altra alternativa interessante è la Rendita integrativa RITA, che prevede la possibilità di conseguire una rendita integrativa in caso di perdita del posto di lavoro e fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.

Sotto il profilo fiscale la RITA è assoggettabile alla ritenuta a titolo d’imposta con l’aliquota del 15%, con una riduzione pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione al fondo pensione.

Con la manovra 2018, se viene accettata, diventa accessibile quando mancano cinque anni alla pensione, non viene più previsto il  requisito anagrafico dei 63 anni, resta invariato il requisito contributivo di 20 anni di contribuzione versata.

Quindi, considerando che da gennaio 2018 l’età pensionabile sarà per tutti 66 anni e 7 mesi, si presuppone che potranno chiedere la pensione i lavoratori con 61 anni e sette mesi di età con una contribuzione versata di 20 anni.

Conclusioni

Se si presenta domanda dell’APE Sociale (avendo i requisiti) e viene accettata, il lavoratore percepirà l’indennità fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.

I lavoratori che avranno diritto all’Ape nella forma agevolata potranno chiedere il prestito pensionistico e farsi erogare una ulteriore quota di reddito in attesa della pensione. Questa operazione è possibile a condizione che l’importo minimo mensile finanziato risulti non inferiore a 150 euro al mese. Questa misura permette di bypassare, il limite imposto dall’assegno sociale di 1.500 lordi.  Decreto_attuativo_ape_volontaria

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

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