Pensione caregiver: chi si occupa di un familiare può andare in pensione a 63 anni nel 2022?

La pensione per i caregiver arriva prima con Ape Sociale. Vediamo se è possibile ottenerla anche nel 2022 e quali requisiti servono.
3 anni fa
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ape sociale

Anche per il 2022 è prevista la possibilità di accedere alla pensione anticipata per i caregiver. E’ in via di approvazione, con la legge di bilancio, la prosecuzione di Ape Sociale ancora per un anno.

Pertanto i caregiver potranno, nel rispetto dei requisiti previsti per l’anticipo pensionistico, andare in pensione a 63 anni con almeno 30 di contributi versati. Detti requisiti devono essere però integrati tassativamente dalla presenza di condizioni di disagio sociale.

Ape Sociale, requisiti e domanda di pensione anticipata

Per accedere ad Ape Sociale – lo ricordiamo – è necessario aver compiuto 63 anni di età e avere almeno 30 anni di contributi versati.

Oltre a rientrare in una delle cinque condizioni di disagio sociale previste dalla legge. Cioè:

  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione
  • Avere almeno 30 anni di contributi e al momento della richiesta di Ape sociale assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente(genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992
  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%.
  • Avere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose sotto elencate.

La domanda per Ape Sociale si presenta entro il 1 marzo 2022 di ciascun anno, ma si può fare anche entro il 30 novembre.

Chi sono i caregiver, requisiti

Come detto, anche i caregiver rientrano nella casistica dei beneficiari. Ma quali requisiti bisogna dimostrare? Non basta assistere una persona in condizioni di disagio (solitamente un familiare), bisogna anche possedere altri requisiti.

L’assistenza, ad esempio, deve essere svolta gratuitamente e per un periodo continuativo. L’assistito, inoltre, deve essere riconosciuto come portatore di handicap grave (ai sensi della legge 104/92 art. 3 comma 3).

Infine, il riconoscimento di caregiver può essere concesso ad un solo familiare o persona esterna dell’assistito e la nomina deve essere fatta formalmente dalla persona in condizioni di disagio.

L’Inps, prima di concedere l’Ape Sociale al caregiver, chiederà tutte queste informazioni e verificherà che l’assicurato non svolga o abbia svolto altre attività di lavoro durante l’assistenza. Inoltre l’assistito non deve risultare ricoverato presso una casa di riposo o in ospedale.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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