Pensione casalinghe, spetta anche senza contributi ma con differenze

Le casalinghe hanno diritto alla pensione se iscritte al Fondo dedicato a partire da 57 anni. In alternativa interviene l’assegno sociale.
8 mesi fa
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pensione csalinghe

Anche le casalinghe hanno diritto alla pensione, purché siano regolarmente assicurate. Il loro lavoro è tutelato dal punto di vista previdenziale dal 1997 quando è stato istituito il Fondo Casalinghe, dedicato appunto a questa attività Vi possono aderire anche gli uomini e garantisce diverse prestazioni pensionistiche, compresa la pensione di inabilità.

L’iscrizione al Fondo Casalinghe è gratuita e vi possono partecipare tutti coloro che non risultano assicurati per occupazione in altre attività o non siano già in pensione. L’iscrizione è semplice e può essere fatta gratuitamente online tramite sito Inps a partire dai 16 anni di età.

Ma a cosa dà diritto questa forma di assicurazione e, soprattutto, quando si può andare in pensione?

La pensione per le casalinghe

L’età pensionabile per le casalinghe in Italia dipende da due importanti fattori: l’età anagrafica e i contributi versati. Riguardo al primo requisito, l’età minima per accedere alla pensione di vecchiaia per le casalinghe è di 65 anni. Ma vi si può andare anche prima, a 57 anni.

Di regola, per ottenere la pensione di vecchiaia è necessario aver versato un minimo di contributi previdenziali. Il numero di anni di contributi richiesti varia a seconda dell’età anagrafica di pensionamento. Ad esempio, per chi va in pensione a 65 anni, sono richiesti almeno 20 anni di contributi. Il requisito minimo contributivo per ottenere la pensione è quello di aver versato almeno 5 anni di contributi.

Bisogna poi rispettare un altro limite che è quello legato all’importo minimo che non deve essere inferiore a quello previsto per l’assegno sociale (534,41 euro al mese) maggiorato del 20%. Quindi, minimo 641,29 euro. Detto limite però sparisce se la pensione è richiesta dopo i 65 anni di età. In questo caso bastano 5 anni di contributi versati al Fondo casalinghe.

Per quanto riguarda l’ammontare della pensione, il calcolo è abbastanza semplice: si prende il montante contributivo, opportunamente rivalutato, e si applica il coefficiente di rivalutazione corrispondente all’età anagrafica della casalinga.

Il sistema di calcolo è contributivo. Ad esempio, una lavoratrice che abbia versato 100 euro al mese per 20 anni, al netto della rivalutazione, si ritroverebbe un montante di 24 mila euro. A 65 anni di età corrisponderebbe a una pensione di 1.526 euro all’anno, circa 127 euro al mese.

La pensione senza contributi

E se una casalinga non accumula abbastanza contributi per ottenere la pensione o non ne abbia affatto pur avendo svolto il mestiere per la vita intera? In questo caso interviene l’Inps con l’assegno sociale (534,41 euro al mese per 13 mensilità) che è una prestazione di tipo assistenziale alternativa alla pensione. Spetta a tutti i contribuenti a partire da 67 anni di età nel rispetto di requisiti definiti. L’assegno è di natura temporanea e condizionata al mantenimento delle seguenti condizioni:

  • Età: aver compiuto 67 anni di età;
  • Residenza in Italia: essere residenti in Italia da almeno 10 anni continuativi;
  • Reddito: il reddito personale o familiare non deve superare determinati limiti.

Più nello specifico, i limiti reddituali per il 2024 sono da distinguersi a seconda che il beneficiario sia coniugato o no. Per quanto riguarda la persona sposata il reddito non deve superare i 6.542,51 euro. Mentre per quanto concerne la persona coniugata il reddito deve essere inferiore a 13.085,02 euro all’anno.

Per le casalinghe con una pensione bassa, quindi, l’assegno può essere percepito in misura ridotta. Ne hanno diritto i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno e i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Riassumendo…

  • Le casalinghe hanno diritto alla pensione se iscritte al Fondo dedicato a partire da 57 anni di età.
  • Per ottenere la pensione di vecchiaia è necessario aver versato un minimo di contributi.
  • In alternativa interviene l’assegno sociale, anche come forma di integrazione della pensione.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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