Buongiorno da Silvio Occhini.
Le faccio una domanda, presentandole la mia condizione di sessantenne compiuti a marzo e senza lavoro né casa né redditi se non quello recentemente ottenuto del reddito di cittadinanza (500€ in quanto ospite di parenti dopo uno sfratto esecutivo subito nel 2015).
Avendo maturato circa 27 anni di contributi e non rientrando in nessun tipo di scivolo per poter ricevere la mia pensione, di cui il patronato dove mi sono rivolto mi ha detto che ho maturato il diritto (circa 1.000€ netti mensili), le chiedo: al compimento dei 63 annj potrò almeno cercare di ottenere L’APE Volontaria o verrà a decadere pure questa disposizione nei prossimi anni?
Cordialità.
Purtroppo sia l’Ape sociale che l’Ape volontaria sono misure che termineranno il 31 dicembre 2019: potranno continuare ad accedervi tutti coloro che hanno maturato i requisiti necessari entro il 31 dicembre 2019.
Per quel che riguarda l’ape volontario oltre ai 20 anni di contributi, sono richiesti 63 anni di età, che purtroppo lei non possiede e non compie entro la fine dell’anno. A meno che, quindi, la misura non sia prorogata oltre il 2019, non potrà accedere alla misura con il prestito pensionistico APE poichè non rientra nel requisito anagrafico entro la scadenza della stessa.
Con soli 27 anni di contributi l’unica alternativa di pensionamento possibile è rappresentata dalla RITA, ma solo se è titolare di un fondo previdenziale complementare. Per avere maggiori informazioni al riguardo può leggere: Pensione RITA per lavoratori disoccupati con anticipo di 10 anni.
Se, invece, non ha un fondo previdenziale complementare l’unica possibilità di pensionamento resta la pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età (più eventuale aumento dovuto ad adeguamento speranza di vita Istat).