Buon pomeriggio, dal 1′ Ottobre vado in pensione con quota 100. Mi è stato chiesto dal Datore di lavoro di poter restare occasionalmente fino al 31 -12 Vorrei chiedere se ciò è possibile e in che termini. Grazie per la gentile risposta.
Dal quesito che il lettore ci pone intuiamo che non solo ha raggiunto i requisiti per la pensione ma che ha fatto domanda e sa quale sarà la data di uscita dal mondo del lavoro. Sull’argomento l’Inps è intervenuto a chiarire che il divieto di lavoro dopo la pensione quota 100 non ha carattere assoluto. E’ ammesso continuare a lavorare in modo occasionale, anche con il precedente datore di lavoro. In un primo momento si era pensato che il concetto di “lavoro occasionale” escludesse la prestazione per il datore di lavoro. Tuttavia è prevalsa un’interpretazione più elastica. L’Inps per definire il concetto di occasionale fa riferimento all’articolo 222 del Codice civile e all’assenza di abitualità e di professionalità.
Esiste però anche un limite di guadagno consentito (oltre al tipo di collaborazione che, ripetiamo non potrà essere di rapporto subordinato ma occasionale): il tetto massimo è fissato a 5 mila euro lordi l’anno. Un chiarimento ci preme anche per quanto riguarda l’arco temporale che si usa a riferimento e il calcolo dell’importo. Per quanto riguarda l’anno di pensionamento con quota 100, che sarebbe il caso del lettore che ci scrive visto che la proposta è di restare a lavoro in via eccezionale entro fine anno, i 5 mila euro lordi comprendono anche altre entrate per eventuali lavori occasionali antecedenti alla data di uscita.
Per quanto riguarda il rischio di sospensione del trattamento per via del cumulo dei redditi, quindi, rileva anche “il reddito annuo derivante dallo svolgimento di lavoro autonomo occasionale, compreso, pertanto, quello riconducibile all’attività svolta nei mesi dell’anno precedenti la decorrenza della pensione e/o successivi al compimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia”. In altre parole si tiene conto delle entrate dell’intero anno.
Rispondendo quindi al lettore che ci ha scritto confermiamo in linea generale la possibilità di continuare a lavorare con lo stesso datore di lavoro a condizione che:
– non si superino i 5 mila euro lordi di guadagno;
– si tratti di collaborazione occasionale.
Su questo secondo punto, alla luce di quanto spiegato prima in merito alla posizione dell’Inps, consigliamo di verificare che il tipo di attività non crei ostacoli in merito ai requisiti di professionalità e abitualità sopra citati.