Buongiorno, compirò 62 anni il 20 gennaio, mentre ad ottobre avrò 38 anni di contributi.
Se ad ottobre presento la domanda di pensionamento per quota 100 rischio di non poter poi dare le dimissioni il 20 gennaio?
In tal caso per 20 giorni dovrò lavorare altri 5 anni!!!
Una beffa atroce!!!
Grazie per la risposta.
Crisi di governo e quota 100
L’attuale crisi di governo sta suscitando molti dubbi e preoccupazione a chi deve accedere al pensionamento, nei prossimi mesi, con la nuova misura quota 100. Molte sono le notizie al riguardo di possibili rischi di non rifinanziamento della misura per il 2020: l’esecutivo in carica nei prossimi mesi, infatti, dovrà provvedere a varare una legge di Bilancio che scongiuri l’aumento dell’Iva nel 2020 reperendo 23 miliardi di euro. La quota 100, poi, finanziata solo per il 2019, necessita di ulteriori coperture finanziarie per il prossimo anno e quello che viene ventilato è la possibilità che il prossimo anno la misura possa essere sospesa, annullata o abolita anche se in vigore, in via sperimentale, fino alla fine del 2021.
In ogni caso la cosa migliore è che presenti domanda di pensione con il nuovo anno visto che, in ogni caso, per la decorrenza della pensione dovrà attendere i 3 o 6 mesi di finestra obbligatoria (la quota 100, infatti, viene liquidata nel giro di 60 giorni e non richiede tempi lunghi come la pensione tradizionale) per fare in modo che si conosca già l’eventuale contenuto della prossima legge di Bilancio.
La legge di Bilancio, infatti, dovrà essere pronta in prima bozza entro il 25 ottobre per poi passare al Consiglio dei Ministri e al Parlamento che presenteranno gli emendamenti del caso per essere varata il 31 dicembre ed entrare in vigore dal 1 gennaio. Già i primi di gennaio (ma anche prima se ne avrà sentore) sapremo, quindi, se l’esecutivo interverrà sulla previdenza poiché non è detto che la quota 100 non venga rifinanziata.