Pensione di invalidità per i dipendenti pubblici è possibile?

Nel pubblico impiego non si può accedere agli stessi trattamenti di invalidità previsti per il lavoro nel settore privato. Vediamo cosa è previsto per i dipendenti pubblici.
5 anni fa
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invalidità civile

Buongiorno, sono Rosanna e sono invalida al 70 per cento, lavoro in ospedale, ho 36 anni e mezzo di contributi e andrò in pensione fra due anni con quota 100 vorrei sapere se ho diritto alla pensione invalidità.

Come abbiamo già riferito in precedenti articoli la pensione di invalidità non è regolata allo stesso modo per i dipendenti pubblici e privati. Le misure valide per i dipendenti privati, come ad esempio pensione di invalidità, assegno ordinario di invalidità e pensione di vecchiaia anticipata per invalidi, in vigore per i lavoratori del settore privato, non sono fruibili dai dipendenti del pubblico impiego.

Per i dipendenti del pubblico impiego, infatti, sono riconosciuti trattamenti non validi per i lavoratori del settore privato quali i trattamenti di inabilità.

A differenza del settore privato, quindi, quello pubblico non permette l’accesso all’assegno ordinario di invalidità ma prevede, al termine dell’aspettativa per infermieri ed in presenza di una invalidità che non permetta la prosecuzione del servizio, la possibilità di essere dispensati dal servizio con il conseguente collocamento in pensione.

Invalidità pensionabile nel pubblico impiego

I trattamenti previsti dal pubblico impiego sono 3:

Inabilità assoluta e permanente alla mansione svolta: richiesta una invalidità parziale accertata dalla Asl e un requisito contributivo pari a 15 anni (20 anni se il lavoratore è iscritto alla cassa enti Locali e Sanità);

Inabilità assoluta e Permanente a proficuo lavoro: richiesta una invalidità parziale accertata dalla Asl e un requisito contributivo pari a 15 anni;

Inabilità assoluta e permanente a qualsiasi attività lavorativa: richiesta invalidità totale e almeno 5 anni di contributi di cui almeno 3 versati nell’ultimo quinquennio.

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