Col pagamento delle pensioni di novembre arriverà anche il conguaglio Irpef da 730. Per chi è a debito, sono soldi in meno. Viceversa per chi è a credito. Si tratta di conguagli relativi alla dichiarazione dei redditi presentata a fine settembre 2020.
Perché parliamo di conguagli a debito? Chi ha scelto di ritardare la presentazione della dichiarazione dei redditi col modello 730 è, nella maggior parte dei casi, a debito col fisco. Lo confermano anche i Caf. Notoriamente a pagare si aspetta sempre l’ultimo momento e al 30 settembre scadevano i termini per presentare la dichiarazione dei redditi 2019 per dipendenti e pensionati.
I conguagli Irpef a debito sulla pensione
Come noto, la tempistica di addebito dipende dai tempi tecnici entro i quali è elaborata la dichiarazione dei redditi trasmessa all’Agenzia delle Entrate. Il flusso telematico dei dati fiscali deve infatti giungere per tempo affinché l’Agenzia possa inviarli all’Inps o all’ente previdenziale che, a sua volta, li gira al pensionato elaborandoli con il pagamento della pensione.
Normalmente il cedolino mensile della pensione si predispone 10-15 giorni prima del giorno bancabile, che è il primo del mese. In alcuni casi, per chi riceve in contanti la pensione direttamente in contanti presso gli uffici postali, i tempi sono più brevi. Così, è necessario che il modello 730 sia trasmesso dall’Agenzia delle Entrate per tempo. Il mese precedente l’elaborazione dei dati della pensione affinché l’Inps, quale sostituto d’imposta, abbia il tempo per disporne il pagamento a conguaglio.
La pensione di novembre
Alcuni pensionati hanno già ricevuto i conguagli Irpef a credito o a debito nei mesi precedenti, ma molti di essi lo riceveranno con il pagamento della pensione di novembre. Si tratta in particolare dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi dopo la metà settembre 2020, le cui operazioni a conguaglio sono già state trasmesse all’Inps per l’elaborazione della pensione in pagamento a novembre.
Pertanto, i contribuenti che sono a debito d’imposta riceveranno un assegno pensionistico di importo inferiore. Mentre per chi è a credito si vedrà la pensione maggiorata della misura liquidata dall’Agenzia delle Entrate. Nel prospetto di liquidazione della dichiarazione dei redditi con modello 730 è riepilogato tutto, quindi nessuna sorpresa, come precisano anche i Caf.
Più nel dettaglio, il pensionato potrà verificare, accedendo al portale Inps.it con le proprie credenziali o tramite Spid, il cedolino elaborato e messo in pagamento. Sarà visibile, l’importo pensione e il conguaglio Irpef modello 730 (rimborso o trattenuta). I due importi sono distinti e ben riconoscibili, anche se il pagamento avverrà in unica soluzione per entrambi il giorno bancabile prestabilito.
Modello 730 e imposte a debito
Molti pensionati si sono avvalsi della proroga temporale per la trasmissione del 730 entro il 30 settembre, concessa dal governo a causa dell’emergenza sanitaria, per aspettare fino all’ultimo prima di vedersi conguagliare imposte a debito e vedersi così ridotto l’assegno della pensione. La maggior parte dei contribuenti che sono a credito d’imposta hanno già trasmesso il modello 730 all’Agenzia delle Entrate, salvo pochi ritardatari. Ma, come detto, i più sono contribuenti a debito che hanno aspettato fino all’ultimo prima di pagare.
Per quanto la tempistica, dal Mef rassicurano che non ci saranno ritardi. Il testo della riforma nella legge di bilancio 2020 non spiega quale sarà la data esatta dei conguagli. Si parla del “primo mese successivo a quello in cui il sostituto ha ricevuto il prospetto di liquidazione, ovvero il risultato contabile della dichiarazione”. Però, per chi ha presentato la dichiarazione dei reddito dopo la metà del mese di settembre, il rimborso o conguaglio avverrà col pagamento della pensione di novembre.