La pensione di reversibilità è quella prestazione che l’INPS eroga agli eredi di una persona defunta che era già pensionata. In genere questa prestazione spetta al coniuge superstite, anche se separato a condizione che non si sia risposato. Ma può spettare anche ad altri familiari come i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle. In genere i casi più diffusi sono quelli della reversibilità al coniuge superstite. Ma assai frequenti sono i casi di reversibilità anche ai figli ed anche in presenza del coniuge.
La reversibilità ai figli, spesso ci sono casi particolari da risolvere
Una nostra lettrice si trova in un caso particolare, con la pensione di reversibilità che spettava a lei in quanto coniuge dell’ex marito defunto e a due figlie dell’uomo, una nata da una seconda unione di quest’ultimo.
“Salve, sono Pamela e ho un problema con la reversibilità di mio padre. Io ho 23 anni e sono studentessa universitaria senza lavoro. Quindi sto prendendo ormai da 10 mesi il 20% della pensione di mio padre. Da quanto ho capito, la mia sorellastra, che mio padre ha avuto da un’altra donna che non era mia madre, ha perduto il diritto alla reversibilità. Non so il motivo, ma so che il 20% della pensione di mio padre che prendeva lei, non le spetta più. Cosa accade adesso, quel 20% spetta a me o magari a me e mia madre che già prende il 60% della pensione di papà? Vi chiedo questo prima di andare all’INPS, perché credo sia necessario un ricalcolo. Grazie in anticipo per la risposta, mi servirebbe molto per andare all’INPS preparata.
Pensione di reversibilità, come viene calcolata tra coniuge e figli superstiti e cosa cambia quando un figlio la perde
Prima di rispondere al quesito, meglio verificare come e quando la pensione di reversibilità spetta ai figli. Perché servono le opportune informazioni al riguardo. La pensione di reversibilità spetta anche i figli, a prescindere che siano legittimi, adottivi, legittimati e così via dicendo. Ma i figli per avere diritto alla reversibilità devono rispettare alcune particolari condizioni. Infatti la prestazione spetta a questi superstiti a condizione che si trovino in una delle seguenti condizioni:
- siano minori di 18 anni;
- studenti di scuola di età compresa tra 18 e 21 anni e senza lavoro;
- partecipanti a corsi professionalizzanti fino a 21 anni non compiuti;
- studenti universitari che non siano fuori corso e fino a 26 anni di età e pure senza lavoro;
- inabili al lavoro a prescindere dalla motivazione e senza tener conto della loro età.
Un figlio percepisce la reversibilità fino a quando rispetta una delle condizioni già citate. Se per esempio un figlio studente di scuola superiore supera i 21 anni, come la nostra lettrice dice, perde il diritto alla reversibilità. Lo stesso accade se il figlio inizia a lavorare.
Il calcolo della reversibilità in presenza di figli e coniuge
In generale la pensione di reversibilità spetta al coniuge in misura pari al 60% della pensione originaria, ovvero di quella percepita dal marito mentre era in vita. Se quest’ultimo prendeva 1.000 euro di pensione, alla moglie vanno 600 euro. Ai figli invece spetta il 20% di questa pensione ma se più di due, i figli si devono dividere il 40% della pensione originaria del padre.
Infatti la prestazione non può mai superare il 100% della prestazione originaria. Un figlio solo che ha diritto alla reversibilità del padre insieme alla madre, prende quindi il 20%. Se i figli fossero 2 con lo stesso diritto, ad ognuno il 20%.
Niente incremento della pensione ai superstiti quando un figlio esce fuori dal perimetro dei beneficiari
Adesso passiamo a rispondere al quesito della lettrice. Per lei nulla cambia per il fatto che la sua sorella che il padre ha avuto da un’altra donna, perde la sua quota di reversibilità. Infatti come è fissa la percentuale di reversibilità spettante al coniuge superstite, è fissa quella dei figli in presenza di coniuge e fino al massimo di 2 figli. Infatti solo alla scomparsa del coniuge, i figli beneficiari della prestazione, potrebbero percepire di più rispetto al 20% già preso.
Come visto nei calcoli precedenti, in presenza del coniuge a ciascun figlio spetta massimo il 20% di reversibilità, che scende se i figli beneficiari sono più di 2. Infatti si tratta di dividere quel 40% di pensione restante dopo il 60% che resta a favore sempre del coniuge. La situazione della famiglia della lettrice fino a ieri garantiva il 100% di pensione di reversibilità, divisa in 3 quote, con il 60% alla madre e il 20% alle due sorelle. Adesso invece la pensione di reversibilità spettante diventa dell’80%, perché tanto spetta quando i superstiti sono il coniuge e un solo figlio.