Per la pensione di vecchiaia con e senza il trattenimento in servizio, vediamo quali sono i requisiti. Ed anche cosa cambia, in maniera sostanziale, al fine di potersi ritirare dal lavoro. Perché quando si parla di pensione di vecchiaia viene associata, per quel che riguarda il requisito anagrafico, un’età pari a 67 anni. Ma in realtà il rispetto del requisito anagrafico spesso è necessario. Ma non sufficiente. Vediamo perché nel dettaglio.
In particolare, andare in pensione di vecchiaia senza il trattenimento in servizio significa potersi ritirare dal lavoro con 67 anni di età.
Pensione di vecchiaia con e senza il trattenimento in servizio. I requisiti e cosa cambia
Se i requisiti sopra indicati non sono rispettati, allora la pensione di vecchiaia a 67 anni sarà inaccessibile. Con il lavoratore che, per ritirarsi dal lavoro più tardi, maturando la pensione, sarà chiamato a giocarsi la carta del trattenimento in servizio. Così come è riportato in questo articolo.
Nella fattispecie, infatti, la pensione di vecchiaia con il trattenimento in servizio si potrà ottenere a 71 anni di età. Inoltre, in assenza di contribuzione al 31 dicembre del 1995, il requisito minimo dell’anzianità contributiva scende di molto. Precisamente, a soli 5 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.
Cos’è e come funziona il trattenimento in servizio nel pubblico impiego
In Italia, nel pubblico impiego, il trattenimento in servizio è un istituto al quale il lavoratore può accedere oltre i 67 anni. Ovverosia, a partire dalla maturazione del requisito anagrafico che coincide con l’età pensionabile di vecchiaia. In questo modo, come sopra indicato, la pensione di vecchiaia con il trattenimento in servizio potrà essere raggiunta.