La pensione di vecchiaia è per legge fissata oggi a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi per la generalità dei lavoratori. Esistono però delle deroghe a seconda del mestiere che si svolge durante la carriera lavorativa. I militari e le forze dell’ordine seguono, ad esempio, regole diverse ed escono prima per via della peculiarità del servizio che svolgono. Ma anche i lavoratori usuranti possono chiedere la pensione anticipata in virtù delle fatiche e rischiosità dei compiti assegnati.
Fra questi vi rientrano, in un certo senso anche i marittimi, cioè tutto quel il personale addetto ai servizi dei porti e delle imbarcazioni, i tecnici delle costruzioni navali e coloro che lavorano a bordo dei natanti.
Pensione di vecchiaia anticipata per i marittimi
Più precisamente, solo i marittimi che si occupano di particolari servizi di bordo e per un certo periodo possono andare in pensione a 58 anni anziché a 67. Più precisamente, per accedere alla pensione anticipata di vecchiaia i lavoratori marittimi devono essere in possesso di almeno 1.040 settimane di contribuzione di cui almeno 520 settimane di effettiva navigazione al servizio di macchina o di stazione radiotelegrafica di bordo.
Le 1.040 settimane, cioè i 20 anni di contributi richiesti dalla normativa quale requisito minimo contributivo, devono però intendersi come accreditati in conseguenza di lavoro svolto esclusivamente nell’attività di navigazione. Solo in questo caso e solo se il lavoratore ha ricoperto per almeno 20 anni, anche non continuativi, il servizio di macchina o radiotelegrafista a bordo, può andare in pensione a partire dal 58 esimo anno di età.
Il particolare servizio ricoperto, ai fini dell’accesso alla pensione anticipata, deve essere attestato da apposita dichiarazione rilasciata dall’armatore o dalla società di servizi di navigazione.
Chi sono i lavoratori marittimi
Ma chi sono esattamente i lavoratori marittimi? Si tratta di una categoria di lavoratori molto variegata e nel nostro Paese ce ne sono parecchi. Con esclusione del personale appartenente alla Marina Militare e delle Capitanierie di Porto, il settore marittimo presenta una disciplina del tutto peculiare, in quanto ha a oggetto un ambito lavorativo complesso e delicato.
I lavoratori marittimi sono, per loro natura, una categoria eterogenea di figure professionali che impiegano le loro competenze a bordo di navi mercantili, da pesca, da diporto o unità off-shore. In Italia sono più di 36 mila in attività di cui circa 27 mila sono impegnati a bordo di imbarcazioni di vario tipo. Più nello specifico si possono dividere in 3 macro categorie:
Gente di mare: personale di stato maggiore: comandante, ufficiale di coperta, ufficiale di macchina, medico di bordo, radio ufficiale. Personale di bassa forza: marinaio, motorista, elettricista, cuoco, cameriere.
Personale addetto ai servizi dei porti: addetti alle operazioni di ormeggio e disormeggio: ormeggiatori, rimorchiatori. Addetti al carico e scarico delle merci: gruisti, stivatori. Addetti ai servizi di pilotaggio e rimorchio: piloti, rimorchiatori.
Personale tecnico delle costruzioni navali: ingegneri, progettisti, collaudatori. Tecnici navali: carpentieri, saldatori, tubisti. Operai specializzati: elettricisti, meccanici, idraulici.
Alcune di queste mansioni rientrano nella categoria dei lavoratori usuranti per i quali si ha diritto a un altro tipo di pensione anticipata. Ma questo è un altro discorso che esula dalla peculiarità del lavoro marittimo.
Riassumendo…
- Per i marittimi la pensione di vecchiaia può scattare in anticipo a 58 anni.
- Requisito fondamentale è aver lavorato almeno 10 anni al servizio di macchina o come radiotelegrafista.
- I lavoratori marittimi in Italia sono più di 36 mila.