Scade il prossimo 23 ottobre il termine per presentare domanda di cessazione dal servizio nella scuola. Interessati sono tutti i dipendenti, dai docenti al personale Ata, ad esclusione dei dirigenti scolastici che hanno tempo fino al 28 febbraio 2024. E’ questo il primo passo da fare per poter presentare domanda di pensione l’anno prossimo.
Docenti e personale Ata in pensione nel 2024
Lo ha stabilito il Ministero dell’Istruzione (Miur) con la circolare n. 54527 dello scorso 18 settembre con la quale si diffondono le modalità da seguire per la cessazione dal servizio il prossimo 1 settembre 2024.
Una volta presentata la richiesta, entro la fine di aprile del prossimo anno l’Inps certificherà il diritto alla pensione a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta. Rimane escluso da questa procedura solo il personale docente e non che matura il diritto alla pensione di vecchiaia entro il 31 agosto 2024 per il quale scatterà il collocamento a riposo d’ufficio.
L’istanza di cessazione deve essere prodotta, entro il 23 ottobre 2023, esclusivamente tramite la procedura web POLIS “istanze on line”. Entro la stessa data possono essere revocate eventuali istanze presentate prima.
Tutte le strade per andare in pensione
Come detto le domande di cessazione dal servizio sono propedeutiche alla domanda di pensione 2024 su base volontaria per il personale docente e Ata. Queste riguardano le:
- Pensioni ordinarie (67 anni di età con almeno 20 di contributi o con 41-42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età);
- Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi alla data del 31 dicembre 2021);
- Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi alla data del 31 dicembre 2022);
- Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi alla data del 31 dicembre 2023);
- Opzione Donna (60 anni di età e 35 di contributi al 31 dicembre 2024).
Per quanto riguarda Opzione Donna, da quest’anno, ai requisiti anagrafici bisogna sommare quelli soggettivi di appartenenza a categorie sociali svantaggiate e cioè essere caregiver, licenziate o invalide al 74%).
Collocamento a riposo obbligatorio
Sono esclusi dalla presentazione della domanda di cessazione dal servizio entro il 23 ottobre 2023 – come detto – i dirigenti scolastici e coloro che raggiungono i 65 anni di età di entro il prossimo 31 agosto 2024. Si ricorda che i docenti e il personale scolastico in generale devono essere collocati obbligatoriamente a riposo in caso di compimento, entro il 31 agosto 2024 al raggiungimento dei requisiti di legge. E cioè, dell’anzianità contributiva massima prevista per le pensioni anticipate (41-42 anni e 10 mesi di contributi) o dei 65 anni di età. Qualora il requisito anagrafico sia maturato fra il 1 settembre e il 31 dicembre 2024, la cessazione dal servizio può avvenire solo su richiesta del lavoratore.
In pensione con Ape Sociale
Fra le altre eccezioni vi sono i lavoratori che possono beneficiare della alla pensione anticipata con Ape Sociale a 63 anni di età e i lavoratori precoci con 41 anni di contributi. Per costoro il termine della domanda di cessazione dal servizio sarà il 31 agosto 2024. Naturalmente, anche in questi casi, l’Inps certificherà anzitempo il diritto alla prestazione e la presentazione dell’istanza avviene al di fuori della procedura Polis
Ricordiamo che dal 2022 il diritto ad Ape Sociale spetta in particolare agli insegnati delle scuole primaria e dell’inflanzia, ma non anche ai docenti delle scuole superiori di secondo grado.
Riassumendo…
- Entro il 23 ottobre 2023 i docenti possono essere presentate le istanze per andare in pensione nel 2024.
- Insegnanti e personale Ata potranno andare in pensione anticipata o con le Quote.
- Il collocamento a riposo obbligatorio a 65 anni di età non rientra in questi termini.
- Chi andrà in pensione con Ape Sociale non deve presentare domanda entro il 23 ottobre.