Pensione integrativa sempre più indispensabili per i lavoratori. In particolare per chi ha avrà una rendita liquidata interamente col sistema contributivo e tutti i giovani lavoratori in generale.
Costruirsi una pensione supplementare è quindi importante per non restare indietro rispetto a chi in passato ha potuto godere di in generoso sostegno pubblico. Il tasso di sostituzione è in costante diminuzione e avere una pensione pubblica di 1.000 euro al mese sarà un lusso fra qualche anno.
Quante tasse si pagano sulla pensione integrativa
Ma quanto varrà la pensione integrativa e, soprattutto, quante tasse bisognerà pagare? Questo è il dubbio più ricorrente fra i sottoscrittori dei fondi pensione.
Vediamo di fare chiarezza. Le tasse che si pagano sulla pensione integrativa, come anche sulle pensioni, sono di due tipi. Una sta alla base, cioè ricade sugli accumuli e sui guadagni che il fondo pensione realizza fino al momento del riscatto. Si paga il 20% sui guadagni, detto anche capital gain.
Una percentuale inferiore rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario. Sulla quota del rendimento che deriva dal possesso di titoli di Stato e titoli similari nel fondo pensione, la tassazione è fissata al 12,5%.
Vi sono poi le tasse sulla rendita lorda. Cioè sull’assegno periodico che il fondo riconosce al momento della maturazione dei requisiti per la pensione integrativa. L’aliquota è pari al 15% e si riduce dello 0,3% per ogni anno di partecipazione al fondo pensione dopo il 15 esimo anno, con uno sconto massimo del 6%. Quindi se un lavoratore versa contributi per 35 anni beneficerà di una aliquota ridotta al 9%.
Chi più versa meno paga
In sintesi, quindi, chi più versa per la pensione integrativa meno paga di tasse allo Stato. Un incentivo congeniato per fare in modo che i lavoratori non abbandonino in fretta i piani di accumulo nei fondi pensione.
A spiegare bene come funziona il meccanismo è il comma 4.ter dell’articolo 11 del Dlgs 252/2005 e vale per tutte le operazioni relative ai fondi pensione, tra cui il riscatto. In pratica, recita la normativa
ai fini della liquidazione della somma accumulata, si applica una tassazione agevolata del 15%, che subisce una riduzione di 0,30 punti per ogni anno superiore al 15° anno di iscrizione alla pensione integrativa, con una soglia massima di riduzione di 6 punti percentuali.
Ma c’è di più. Se l’iscrizione è avvenuta prima del 2007, la tassazione agevolata scatta prima, cioè al raggiungimento del 15 esimo anni di versamenti.