“Perché paghiamo la pensione di invalidità se i disabili non versano i contributi?“. Una frase falsamente attribuita a Matteo Renzi già cinque anni fa e che è stata rispolverata ora con (un sospetto?) tempismo in concomitanza del clima pre elettorale. Ma aldilà delle motivazioni politiche che si potrebbero celare dietro questa bufala, appare opportuno smontarla perché innesca reazioni di odio e polemiche frutto di falsità.
Perché la bufala sulla pensione di invalidità a volte ritorna
Come sopra premesso, la bufala sulle pensioni di invalidità, con la frase attribuita al leader di Italia Viva, è vecchia.
Di smontare la bufala, ai tempi come oggi, si sono occupati anche gli editori di Bufale.net che spiegano anche da dove nasce la fake news. La dichiarazione di Graziano Delrio, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, era stata: “Ci sono tantissimi margini di manovra. Pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’INPS: hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’ISEE”. Dalle parole virgolettate emerge casomai la volontà di combattere la piaga dei falsi invalidi, con controlli più mirati su chi percepisce la pensione di invalidità indebitamente.
Come si vede il messaggio era ben diverso da quello che è stato veicolato distorcendo il significato delle parole.
E’ quello che il sito esperto nello smascherare le fake news definisce un meccanismo di bufala herpes proprio perché, come questo problema, resta celato per lungo tempo per poi riapparire ciclicamente.
Riteniamo che creare allarmismo su certi temi e a discapito di queste categorie, che sia per motivi politici o altro, sia in ogni caso moralmente condannabile. Ecco perché ci preme ribadire che non esiste volontà politica di colpire questi assegni percepiti da soggetti disabili.