Per la pensione agli invalidi parziali, ci sono delle proposte di riforma. Per un assegno che sia finalmente più equo. Le proposte, attraverso Radio Anmic 24, arrivano dall’Associazione Nazionale Mutilati Ed Invalidi Civili. L’Associazione, in accordo con quanto dichiarato dal presidente nazionale Anmic Nazaro Pagano, sta portando avanti un’importante battaglia.
Ovverosia, quella relativa proprio all’estensione, a favore dei disabili parziali, della pensione di invalidità. La pensione invalidi parziali, ed in generale per le altre prestazioni, andrebbe innalzata a tutti.
La pensione agli invalidi parziali, ecco le proposte di riforma per un assegno più equo
Nel dettaglio, per tutelare i diritti degli inabili al lavoro sanciti dalla nostra Costituzione, il sostegno al reddito annuo non dovrebbe essere inferiore ai 15 mila euro. Perché anche i disabili parziali o non possono lavorare. O spesso non riescono a trovare lavoro.
Con l’Anmic che, inoltre, ritiene ingiusto che sia considerato pure il reddito del coniuge. Nel calcolo delle prestazioni previdenziali ed assistenziali. Dato che, per la pensione agli invalidi parziali e totali, la disabilità è personale. E di certo questa non sparisce con la presenza di un partner.
Come superare per l’invalidità civile le percentuali tra il 74% ed il 99%?
Per la pensione agli invalidi parziali il legislatore dovrebbe andare oltre le percentuali tra il 74% ed il 99% attualmente in vigore. Che sono quelle previste per l’accesso alla pensione di invalidità civile. Mentre con il 100% di invalidità si ha il diritto pensione di inabilità erogata proprio agli invalidi civili totali.
La battaglia di civiltà dell’Associazione Nazionale Mutilati Ed Invalidi Civili è incentrata proprio sull’estensione del range 74-99%. Non a caso, nell’ambito dell’osservatorio nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità, l’Anmic è promotore della proposta di una legge.