Pensione invalidità, via libera definitivo alla manovra bis al Senato, è legge il testo di conversione del decreto 50/2017. Vediamo le principali novità.
Ape sociale e quota 41 anche per lavori gravosi e precoci
Il provvedimento consente ai lavoratori che abbiano subito un’interruzione nello svolgimento delle mansioni gravose non superiore a 12 mesi negli ultimi sei anni di accedere all’APE sociale e alla quota 41 per i lavoratori precoci. Il beneficio è valido solo se il periodo di interruzione è recuperato nel settimo anno precedente al pensionamento anticipato.
Pensione anche per lavori usuranti e gravosi, con Quota 41
Vittime del terrorismo
Rivisto anche il meccanismo delle pensioni per le vittime del terrorismo, con l’estensione del diritto al collocamento obbligatorio anche ai familiari delle vittime, con una proroga della mobilità in deroga nel 2017 per i lavoratori delle aree di crisi complessa.
Fondi pensione
L’Inps dovrà dismettere il patrimonio immobiliare da reddito utilizzando il conferimento a fondi di investimento immobiliare. L’obiettivo è quello di ottenere una migliore efficienza operativa e una maggiore efficienza economica. I fondi pensione, così strutturati, non contribuiranno ai salvataggi bancari, anche se la decisione finale spetterà a Bruxelles.
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Lavoro occasionale
Nel provvedimento è stato reintrodotto il lavoro occasionale, in maniera limitata rispetto al passato. I nuovi voucher saranno attivabili solo dalle famiglie e dalle imprese con non più di 5 dipendenti, ma prevedono dei vincoli.
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Pensione, approvati due ODG per invalidi e emofiliaci
All’interno del provvedimento sono stati approvati anche due Odg per consentire il pensionamento anticipato per i lavoratori invalidi tra il 46 e il 74 per cento e per i lavoratori affetti da emofilia.
L’Onorevole Nicoletta Favero (Pd) ha chiarito che: “Si tratta di due categorie di occupati, che hanno accesso al collocamento obbligatorio, ma che ai fini del trattamento pensionistico vengono assimilati ai lavoratori sani.
Secondo la raccolta del Registro nazionale delle coagulopatie congenite, i pazienti affetti da emofilia sono circa 4.727, quindi i costi pensionistici legati a questa categoria di lavoratori, sarebbero ridotti.
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