Pensione lavoro gravoso “Autista di mezzi pesanti”, la qualifica errata, domanda rifiutata

Pensione lavoro gravoso, se la qualifica non coincide in "Autista di mezzi pesanti" la domanda viene rigettata, il datore di lavoro può rettificare la situazione?
7 anni fa
3 minuti di lettura
pensione anticipata autista

Pensione lavoro gravoso, e la qualifica “Autista di mezzi pesanti” è errata…., il quesito di un nostro lettore:

Buongiorno, faccio riferimento all’articolo:  Pensione usurante: il lavoro di autotrasportatore, è gravoso?
Da fonti sindacali sembra che il 95% delle richieste per la verifica dei requisiti come ‘precoci gravosi’ nel settore  Trasporti e Logistica sia stato respinto per mancanza di requisiti. In molti casi si tratta di autisti di mezzi pesanti che parecchi anni fa sono stati assunti da imprese del territorio. 

La qualifica ISTAT dichiarata dal datore di lavoro al momento dell’assunzione, ma  in realtà comunicata ai competenti uffici da studi professionali che si occupano di queste pratiche, è stata quella di ‘AUTISTA PRIVATO’ piuttosto che ‘AUTISTA DI MEZZI PESANTI’
questa la motivazione dell’INPS: la qualifica ISTAT del lavoratore nei sistemi SILER e UNILAV non corrisponde a quella richiesta, cioè il lavoratore risulta assunto con qualifica ‘AUTISTA PRIVATO’ piuttosto che ‘AUTISTA DI MEZZI PESANTI’

Premesso che all’epoca non era così determinante rientrare in una o in un’altra qualifica ISTAT, essendo per il lavoratore determinante il contratto applicato e la qualifica contrattuale in cui risulta inquadrato, questa è un particolare di cui il lavoratore stesso non sa nulla, e lo scopre ora ricevendo le motivazioni che giustificano la mancanza dei requisiti per poter accedere alla quota 41 per lavori gravosi.

Ma se si lavora dai 15 anni di età, se nel 2017 si maturano 41 anni di contribuzione,se dal 2004 si guidano camion e mezzi pesanti, che valore ha un codice di cui non si conosceva l’esistenza fino a questo momento?
Nell’AP116 presentato con la domanda,  il settore indicato è TRASPORTI E LOGISTICA, il livello di inquadramento OPERAIO LIVELLO 3S , voce di tariffa INAIL applicata 09232. 

Avendo poi avuto più datori di lavoro dal 2004 ad oggi, ma continuando a svolgere sempre lo stesso tipo di lavoro, sono stati presentati più AP116 ma tutti indicano questi stessi dati. E’ una situazione che si può sanare? Se sì, come e chi può farlo? Devono farlo tutti i datori di lavoro che negli anni si sono susseguiti nel far  svolgere lo stesso lavoro? E’ un controllo che l’INPS continuerà a fare secondo il protocollo definito con gli enti coinvolti ? Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti. Daniela

Esaminiamo nello specifico il lavoro gravoso per conduttori di mezzi pesanti e camion

Pensione lavori gravosi, conduttori di mezzi pesanti e camion

Il codice ISTAT di questa categoria è: 7.4.2.3.0 – Conduttori di mezzi pesanti e camion.

Le professioni individuate in questa categoria sono:

  • autista di carroattrezzi
  • autotrasportatore
  • autotrasportatore merce
  • camionista
  • conducente di autobetoniera
  • conducente di autobotte
  • conducente di autocarro
  • conducente di autoinnaffiatrice
  • conducente di autotreno
  • conducente di innaffiatrice stradale
  • conducente di spazzaneve
  • conducente mezzi di raccolta dei rifiuti

Molti i dubbi e le criticità su questa classificazione inserita nel lavoro gravoso che prevede l’accesso all’APE Social, insieme ad altri requisiti.

Esaminiamo i requisiti per l’accesso all’APE Sociale.

Requisiti per accedere alla pensione APE sociale

Per accedere all’Ape sociale bisogna avere due requisiti di base:

  • almeno 63 anni di età;

Inoltre per accedere al beneficio bisogna rientrare in una di queste quattro categorie:

  • lavoratori disoccupati senza ammortizzatori sociali che hanno maturato almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori disabili con una percentuale di invalidità del 74% e con almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori con almeno 30 anni di contributi che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con disabilità (Caregiver);
  • lavoratori che hanno svolto lavoro faticoso e pesante e rientrano nelle “attività gravose”, il lavoro dovrà essere stato svolto per almeno 6 degli ultimi 7 anni e hanno almeno 36 anni di contributi.

Pensione, i controlli INPS per lavoro gravoso

L’altra criticità, su cui il ministero ha chiesto criteri più flessibili, è il protocollo che l’INPS ha seguito per accertare i requisiti relativi alla presenza dei lavori gravosi.

 Non ci sono state pratiche riammesse dopo il riesame.

Il protocollo seguito prevede che se il lavoratore non presenta la dovuta documentazione per lavoro gravoso, si attiva un complesso meccanismo che coinvolge ministero, Inail, Anpal, ispettorato del lavoro.

In sostanza, l’INPS invia a questi enti gli atti relativi alle domande che richiedono verifiche, ed entro cinque giorni riceve le relative risposte. Se mancano ulteriori dati, può attivarsi una verifica dell’ispettorato del lavoro, e comunque vale l’autocertificazione.

Conclusioni

Per quando possa essere ingiusto, purtroppo esistono dei requisiti tecnici che sono imposti per l’accesso dell’APE Sociale. Il contratto di lavoro e la relativa assunzione, deve essere chiaro e deve rispettare l’esatta qualifica e mansione lavorativa. L’errore sta a monte, nelle varie assunzioni di lavoro, che per superficialità o per altro, adesso a pagarne le spese sono i lavoratori.

Alla domanda se è possibile sanare questa situazione, la risposta è si. E’ possibile sistemare la mansione lavorativa anche in modo retroattivo, a farlo dovrà essere il datore di lavoro, questo comporta delle sanzioni amministrative. Nei requisiti per accedere all’APE Sociale, è richiesto che i lavoratori abbiano svolto “attività gravose” per almeno 6 degli ultimi 7 anni, quindi bisogna sistemare la mansione lavorativa in “Autista di mezzi pesanti“, per gli ultimi 7 anni e poi riformulare la domanda APE Sociale, o fare ricorso alla domanda rigettata, presentando a corredo l’esatta documentazione e le motivazioni adeguate.

Le consiglio di rivolgersi al patronato che le ha curato la domanda di APE Sociale, e trovare la giusta soluzione, inoltre visto il caso specifico, conviene contattare direttamente l’INPS.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

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