Buongiorno, ho letto il seguente articolo Pensione lavoro usurante e gravoso, per il camionista basta la trasferta Italia in busta paga? | La Redazione risponde
In questo articolo ho visto che il camionista è catalogato come lavoro gravoso e vengono elencati questi come requisiti:
“porta come beneficio la possibilità di pensionamento con 63 anni di età e almeno 36 anni di contributi versati e, in alcuni casi, con la quota 41.”
Vorrei capire se l’età minima è obbligatoria indipendentemente dagli anni di contributi versati o meno, in quanto a mio padre è stata negata la pensione nonostante 41 anni di contributi versati.
Mio padre ha 58 anni e 41 anni di contributi versati, la sua domanda è stata negata con la seguente motivazione:
Documentazione incompleta.
“Non si trova nella seguente condizione:lavoratore che, al momento della decorrenza della pensione anticipata per lavoratori precoci, risulti svolgere o aver svolto in Italia, da almeno 6 anni, in via continuativa, una o più delle attività lavorative elencate nell’allegato A annesso al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 maggio 2017, n.
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Mio padre ha sempre lavorato senza nessuno stop in tutta la sua vita, le uniche volte in cui si è fermato negli ultimi anni è stato quando la ditta per cui lavorava, in crisi, lo ha messo per un breve periodo in cassa integrazione. Ora, per quel che ne sapevo io i contributi venivano versati anche se in cassa integrazione e non vedo come questo possa pregiudicare l’esito positivo della domanda. Grazie.
L’INPS ha comunicato che saranno riammesse circa 3mila domande Ape sociale e pensione anticipata precoci, in seguito al riesame.
Le domande respinte hanno riguardato lavoratori disoccupati e i lavoratori che svolgevano mansioni gravose. Le due categorie, fin da subito, hanno rilevato criticità, per limiti considerati troppo restrittivi. Esaminiamo in quest’articolo la riammissione delle domande pensione lavoro gravoso.
Pensione e lavoro gravoso
Una criticità, su cui il ministero ha chiesto criteri più flessibili, è il protocollo che l’INPS ha seguito per accertare i requisiti relativi alla presenza dei lavori gravosi.
Il protocollo seguito prevede che se il lavoratore non presenta la dovuta documentazione per lavoro gravoso, si attiva un complesso meccanismo che coinvolge ministero, Inail, Anpal, ispettorato del lavoro.
In sostanza, l’INPS invia a questi enti gli atti relativi alle domande che richiedono verifiche, ed entro cinque giorni riceve le relative risposte. Se mancano ulteriori dati, può attivarsi una verifica dell’ispettorato del lavoro, e comunque vale l’autocertificazione.