Pensione lavoro usurante respinta: e se si opta per la quota 100?

Se la pensione a quote per gli usuranti risulta troppo impervia, perché non scegliere la quota 100? Vediamo le due strade possibili per il nostro lettore.
6 anni fa
1 minuto di lettura
Pensione
Buonasera, vorrei raccontare cosa mi è successo per quanto riguarda il lavoro notturno gravoso  
in quanto ho 38 anni di contributi versati con il lavoro di marittimo imbarcato con più di 78 turni notturni. Ho fatto richiesta di pensione a settembre 2018, ad oggi la mia domanda è respinta in quanto mi si chiede dall’inps gli orari del lavoro notturno: premetto che io sono imbarcato 24 ore di riposo 48…..la società per cui lavoro ogni anno presenta la certificazione di turni annuali notturni.
Tenga presente che per questa società lavoro dal 1981, quindi in risposta inps mi dice che la documentazione prodotta non è idonea a qualificare il lavoro svolto come usurante per turni notturni maggiori a 78 giorni annui, superati in ogni caso queste, testuali parole dettami dall’inps,
a settembre avevo 61 e 7 mesi….ora in procinto a compierne 62. Grazie se mi potrà essere di aiuto.

Pensione lavoro usurante respinta

Purtroppo, casi come i suoi, non sono rari e lottare contro i cavilli che l’INPS presenta non sempre è facile soprattutto per accedere a misure pensionistiche particolari come quella riservata ai lavoratori addetti a mansioni usuranti.

Il conteggio delle notti crea sempre molteplici problemi e non è il primo che mi scrive al riguardo. Le strade che può intraprendere a questo punto sono due: intestardirsi per vedere riconosciuto il suo diritto alla pensione quota 97,6 con il riconoscimento delle 78 notti l’anno lavorate per il quale l’INPS continuerà a chiedere dichiarazioni, documentazioni per il quale molto probabilmente dovrà sobbarcarsi un ricorso che potrebbe richiedere diversi mesi e perdite di tempo oppure…optare per un altro tipo di pensionamento.

Pensione con quota 100

Avendo maturato già 38 anni di contributi ed essendo in procinto di compiere i 62 anni di età il mio consiglio è quello, piuttosto che imbarcarsi in una diatriba con l’INPS per il riconoscimento del lavoro usurante (che è un suo diritto e nessuno lo mette in dubbio), di accedere tranquillamente alla pensione con la quota 100 con decorrenza della pensione 3 mesi dopo il raggiungimento dei requisiti (3 mesi dopo, quindi, il compimento dei 62 anni di età).

Essendo già trascorsi 5 mesi da settembre, io accelererei le pratiche di pensionamento il più possibile per mettermi a riposo se fossi al suo posto. Poi considererei lei quello che è più giusto fare. Le ho solo mostrato quelle che potrebbero essere le due vie da percorrere in questo momento e, naturalmente, le auguro un in bocca al lupo per tutto.

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