Pensione nati nel 1958, perché nel 2025 c’è chi trova una pensione più alta

Perché a 67 anni un pensionato titolare dell'Ape sociale potrà prendere una vera pensione più alta rispetto all'anticipo pensionistico?
2 mesi fa
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In pensione a 63 anni o addirittura prima, ecco come si può fare subito
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Ci sono lavoratori che, nonostante compiano l’età pensionabile nel 2025, sono in pensione già da anni. Molti nati nel 1958 sono infatti in pensione da tempo, anche se per loro i 67 anni si raggiungeranno nel 2025. Grazie a diverse misure di pensione anticipata, questi lavoratori hanno potuto beneficiare di un netto anticipo. Tuttavia, se la misura scelta prevedeva delle penalizzazioni, il 2025 potrebbe essere l’anno giusto per ottenere un incremento della pensione. Sono due i casi che permettono ai nati nel 1958, già in pensione, di ottenere un aumento.

Questi casi riguardano tutti i beneficiari dell’Ape Sociale e alcuni beneficiari della Quota 103. Oggi analizziamo cosa accadrà ai nati nel 1958 che attualmente ricevono la pensione con l’Ape Sociale e che nel 2025 passeranno alla pensione di vecchiaia ordinaria.

“Salve, ho 66 anni e dal 2023 sono in pensione con l’Ape Sociale. Nel febbraio del 2025 compirò 67 anni e dovrò passare alla pensione di vecchiaia. Oggi ricevo 1.150 euro al mese. Quale sarà l’importo della mia pensione una volta passata alla pensione di vecchiaia?”

Pensione nati nel 1958: c’è chi nel 2025 avrà una pensione più alta

Tutti i pensionati che beneficiano dell’anticipo pensionistico sociale devono richiedere la pensione di vecchiaia ordinaria al compimento dei 67 anni. Questo perché, in primo luogo, l’Ape Sociale decade, e l’interessato deve procedere alla richiesta della pensione di vecchiaia ordinaria.

L’Ape, acronimo di Anticipo Pensionistico, è una prestazione temporanea che spetta al beneficiario fino al compimento dei 67 anni di età. Durante tutto il periodo di percezione dell’Ape Sociale, che ricordiamo parte dai 63 anni e 5 mesi (fino al 2023 dai 63 anni), l’interessato riceverà un trattamento ridotto. Naturalmente, con il passaggio alla pensione di vecchiaia ordinaria, tale trattamento verrà ripristinato.

Quindi, nel 2025, chi è nato nel 1958 e oggi beneficia dell’Anticipo Pensionistico Sociale, potrà ottenere un trattamento più favorevole. Si tratta di un incremento tanto atteso, poiché le penalizzazioni a cui è soggetto chi riceve la pensione con l’Ape Sociale non sono poche.

Inoltre, questa misura altro non è che un reddito ponte che accompagna il pensionato al raggiungimento dei 67 anni di età.

Cosa guadagna chi passa alla pensione di vecchiaia provenendo dall’Ape Sociale

Nel 2025 basterà presentare la domanda di pensione di vecchiaia per ottenere un aumento del trattamento percepito dall’INPS, ma solo per chi riceve la pensione con l’Ape Sociale. Infatti, dai 63 ai 67 anni, un pensionato con l’Ape Sociale riceve un assegno che non può superare i 1.500 euro al mese.

Inoltre, la pensione dell’Ape Sociale non include assegni familiari, neppure per il pensionato con coniuge a carico, e non prevede maggiorazioni sociali in caso di pensione troppo bassa. Non sono nemmeno previste indicizzazioni al tasso di inflazione per tutta la durata dell’anticipo.

Infine, sulla pensione anticipata dell’Ape Sociale non si percepisce la tredicesima mensilità. Tutte queste limitazioni che il pensionato subisce durante la fruizione dell’anticipo si risolvono al compimento dei 67 anni, con la pensione di vecchiaia. Per i nati nel 1958, quindi, il 2025 sarà un anno favorevole per ottenere una pensione più elevata.

Per i nati nel 1958, il 2025 porta una pensione più alta in questi casi

Chi nel 2025 compie 67 anni di età e proviene dall’Ape Sociale riceverà un assegno più alto, principalmente grazie alla tredicesima mensilità. Ma non finisce qui. Se, in base ai contributi versati (con l’Ape Sociale si può andare in pensione con 30, 36 o più anni di contributi), la pensione sarebbe dovuta essere superiore ai 1.500 euro, a 67 anni questa cifra verrà effettivamente erogata.

Inoltre, se il pensionato ha un coniuge a carico e spettano gli assegni familiari, anche questo emolumento aggiuntivo sarà concesso a chi passa dall’Ape Sociale alla pensione di vecchiaia.

L’interessato non deve fare altro che presentare la domanda di pensione di vecchiaia per ottenere ciò che gli spetta. Al compimento dei 67 anni, dunque, viene meno un altro vincolo della pensione con l’Ape Sociale: il divieto di lavorare, che sospende l’Ape Sociale per chi ha iniziato a lavorare di nuovo dal 2024.

L’unica eccezione è rappresentata dal lavoro autonomo occasionale, che permette di arrotondare la pensione fino a 5.000 euro di reddito aggiuntivo da questa attività. Con la pensione di vecchiaia, il lavoratore può anche tornare a lavorare. Quindi, per alcuni nati nel 1958, il 2025 porterà buone notizie per quanto riguarda la pensione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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