Opzione Donna è stata riconfermata anche per il 2022, ma è una misura ancora temporanea. Forse diventerà definitiva, ma per questo bisognerà attendere ancora.
La legge di bilancio 2022 ha esteso la possibilità alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione anticipata con Opzione Donna. Il diritto matura al raggiungimento di due requisiti, uno anagrafico e l’altro contributivo.
Opzione Donna 2022, requisiti
Per accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna è necessario maturare entro il 2022 almeno 35 anni di contributi versati. Sono esclusi quelli figurativi riconosciuti per malattia e disoccupazione.
Possono aderire tutte le lavoratrici dipendenti del settore privato, pubblico impiego e le lavoratrici autonome iscritte a forme assicurative obbligatorie prima del 1996. Sono escluse le donne iscritte alla Gestione Separata.
Per quanto riguarda i requisiti anagrafici, bisogna aver compiuto 58 anni (59 per le autonome) entro il 31 dicembre 2022. La pensione, se riconosciuto il diritto, decorre dopo 12 mesi dal perfezionamento di entrambi i requisiti. Per le lavoratrici autonome, dopo 18 mesi.
Come si calcola la pensione
La liquidazione della pensione con Opzione Donna avviene con il calcolo basato esclusivamente sul sistema contributivo (più penalizzante rispetto a quello misto). In pratica i contributi versati prima del 1996 sono migrati al sistema contributivo.
Al montante contributivo, opportunamente rivalutato, è quindi applicato il coefficiente di trasformazione abbinato all’età della lavoratrice. Più è bassa l’età e meno si prende di pensione. Ne deriva, in ogni caso, una penalizzazione rispetto al sistema di calcolo misto.
In alcuni casi tale penalizzazione può raggiungere anche percentuali che tagliano di oltre un quarto la pensione. Fare un calcolo preciso è comunque difficile perché la pensione varia in base a molti fattori.
Nel caso limite di una lavoratrice che decide di andare in pensione con Opzione Donna a 58 anni con 35 di contributi versati nel 2022, la penalizzazione è più alta rispetto a chi, ad esempio, ha 59-60 anni. Ma anche rispetto a coloro che possono vantare più anni di contributi rispetto al minimo di 35 richiesto.