Quali saranno le prossime mosse del governo in merito alla pensione dei poliziotti? Come cantano Claudio Baglioni e Gianni Morandi con il brano Poster: “Un uomo si lamenta ad alta voce del governo e della polizia. E tu che intanto sogni ancora, sogni sempre sogni di fuggire via...”. Purtroppo il mondo non è perfetto e non tutti abbiamo gli stessi gusti e desideri. Ne consegue che qualcosa che piace ad una persona non sia di gradimento di un’altra e viceversa.
Lo sa bene lo Stato che è continuamente al lavoro per mettere in campo delle misure volte a soddisfare le esigenze dei cittadini, salvo non riuscire ad accontentare sempre tutti. Uno dei temi che, più di altri, genera sovente malcontento è quello delle pensioni. Proprio quest’ultime sono state oggetto nel corso degli anni di continui cambiamenti e, stando alle ultime indiscrezioni, non è ancora finita qui. In particolare a finire nel mirino dell’esecutivo sarebbe la pensione dei poliziotti. Ma cosa accadrà? Scopriamolo assieme!
Premio per chi rimanda l’uscita dal mondo del lavoro?
I poliziotti, così come tutte le forze dell’ordine, ricoprono un ruolo cruciale all’interno di ogni Paese. Sono loro, infatti, a dover controllare e garantire l’ordine pubblico e il rispetto della legge. Un lavoro senz’ombra di dubbio importante e allo stesso tempo faticoso, che prosciuga inevitabilmente le energie dei lavoratori interessati. Proprio quest’ultimi potrebbero fare i conti con importanti novità per quanto riguarda il mondo delle pensioni. Stando alle ultime ipotesi, infatti, il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico rischia di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro.
Questo perché il governo starebbe pensando di introdurre nuove misure volte a premiare coloro che continuano a svolgere l’attività lavorativa pur avendo maturato i requisiti per accedere al trattamento pensionistico. In questo modo si intende evitare possibili fughe in alcuni settori ritenuti strategici, come appunto quello della sicurezza e della difesa.
Pensione poliziotti: età bloccata anche su scelta volontaria?
Intanto, onde evitare spiacevoli sorprese, i sindacati sono già al lavoro per far sentire la loro voce. In particolare, come si legge sul sito della Cgil, Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil e Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, attraverso una nota hanno sottolineato come, a loro avviso:
“Sarebbe una follia ipotizzare, anche solo su base volontaria, il prolungamento della permanenza in servizio per i poliziotti che raggiungono l’età pensionabile”.
Una soluzione, quest’ultima, ipotizzata per cercare di trovare una soluzione ad alcuni dei problemi che affliggono il comparto della sicurezza. Ovvero il “fatto che l’età media dei nostri agenti supera i 50 anni” e la carenza di personale. Secondo i sindacati, però, la soluzione giusta non deve essere quella di rimandare l’accesso alla pensione. A tal proposito, hanno sottolineato:
“La nostra posizione è chiara. Ci opporremo in ogni modo necessario per difendere i diritti dei lavoratori del settore sicurezza. Non tollereremo alcun innalzamento dell’età pensionabile e continueremo a lottare per garantire un futuro dignitoso ai tantissimi poliziotti che, dopo una vita di servizio, hanno tutto il diritto di andare in pensione”.