La pensione ordinaria, chiamata anche di vecchiaia, si ottiene al compimento di 67 anni di età. Bisogna avere anche almeno 20 anni di contributi versati e, per chi ricade nel sistema di calcolo contributivo puro, anche un assegno minimo pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. Per le donne è previsto uno sconto sul requisito anagrafico di 3 mesi per ogni figlio con un massimo di 12 mesi.
Questa, in sintesi, è la regola valida in base a quanto previsto dalla riforma Fornero che, però, aggancia l’età alla speranza di vita.
Militari in pensione a 60 anni, marittimi a 58
L’eccezione più nota riguarda il personale militare, delle comparto forze di polizia e pubblica sicurezza e dei vigili del fuoco. Per costoro, che non sono stati investiti dalla riforma Fornero del 2011, il diritto alla pensione di vecchiaia matura al raggiungimento dell’età ordinamentale. Oggi è 60 anni, elevabili fino a 65 in base al grado ricoperto alle dipendenze dell’amministrazione. Ma il limite ordinamentale per la pensione dei militari potrebbe salire a 62 anni in futuro.
Vi sono poi i lavoratori marittimi che possono ottenere la pensione di vecchiaia al compimento di 58 anni con almeno 20 anni di contributi. Requisito particolare è quello di avere alle spalle almeno 10 anni di attività di navigazione come macchinista o radiotelegrafista di bordo. Per i piloti bastano 5 anni di lavoro.
Invalidi e non vedenti in pensione prima dei 67 anni
Hanno diritto alla pensione di vecchiaia agevolata anche i lavoratori a cui è stato accertato uno stato di invalidità civile pari ad almeno l’80%. Per costoro il diritto scatta al compimento di 61 anni di età, se uomini, e 56 anni se donne.
Anche i non vedenti hanno diritto alla pensione di vecchiaia anticipata. In base alle specifiche condizioni sanitarie riscontrate, l’età per la pensione va da un minimo di 56 a un massimo di 66 anni per gli uomini e da un minimo di 51 a un massimo di 61 per le donne. Per costoro, anche il requisito contributivo è inferiore a 20 anni. Si va da 10 a 15 anni di contributi in base alle condizioni soggettive riscontrate.
Fondo volo e personale viaggiante
Gli iscritti al fondo volo prima del 1996 possono andare in pensione di vecchiaia a 62 anni con almeno 20 anni di contributi. Ma è necessario che il lavoratore possa far valere almeno 15 anni di iscrizione al fondo. Per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 e ricadono nel sistema contributivo puro possono raggiungere lo stesso limite anagrafico grazie allo sconto di 1 anno ogni 5 di lavoro svolto (massimo 5 anni di bonus).
Anche il personale viaggiante può andare in pensione di vecchiaia anticipata a 62 anni con almeno 20 anni di contributi. L’età scende a 60 anni in caso di mancato rinnovo dell’abilitazione per inidoneità al lavoro.
La pensione prima dei 67 anni di sportivi e artisti
Anche i lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti iscritti al relativo fondo prima del 1995 (ex Enpals) maturano il diritto alla pensione ordinaria prima degli altri, sempre con almeno 20 anni di contributi. Così escono a 62 anni gli artisti lirici, gli orchestrali, i coristi, i concertisti, i cantanti. A 65 anni, invece, escono gli attori, i presentatori, disc-jockey, i cinematografici, i doppiatori; i direttori d’orchestra e sostituti, i figuranti e gli indossatori. Più avvantaggiati sono i ballerini e tersicorei (47 anni). Mentre gli sportivi professionisti escono a 54 anni.
Riassumendo…
- La pensione di vecchiaia si ottiene a 67 anni di età, ma potrebbe salire dal 2025.
- Le donne con figli possono andare in pensione anche a 66 anni.
- Militari e forze dell’ordine escono a partire da 60 anni.
- Invalidi e non vedenti non aspettano i 67 anni di età.
- Agevolati i lavoratori del fondo volo, personale viaggiante, sportivi e artisti.