Che effetto ha la Naspi sulla pensione? Ci scrivono molti utenti vicini alla pensione rimasti senza lavoro per sapere quale scelta sia la più conveniente per salvaguardare l’importo dell’assegno. Sappiamo che questa indennità garantisce una copertura contributiva per quanto concerne il diritto alla pensione e il calcolo della stessa come previsto dall’articolo 12 del D.lgs. 22/2015. In caso di cessazione del rapporto di lavoro questa inizia a decorrere subito dopo nel caso del periodo di preavviso contrattuale integralmente lavorato o, nel caso della corresponsione dell’indennità sostitutiva del preavviso, non appena si sia esaurito il corrispondente periodo di copertura contributiva coperto dallo stesso.
Facciamo un esempio pratico di un dipendente privato licenziato con procedura collettiva all’età di 62 anni dopo aver versato 41 anni e 10 mesi di contributi. Con risoluzione consensuale quest’ultimo avrebbe diritto alla Naspi: ma sarebbe una scelta conveniente? Quale sarebbe l’impatto sulla pensione futura (calcolata con metodo retributivo visto che il contribuente può contare su 18 anni di contributi alla data del 1995)?
Nel caso preso ad esempio la Naspi permetterebbe di raggiungere la pensione anticipata coprendo i contributi di un anno mancanti per arrivare al requisito richiesto fino alla fine del 2018 (di 42 anni e 10 mesi). A questo ragionamento dobbiamo però applicare il meccanismo di neutralizzazione riferito al metodo di calcolo retributivo in base al quale se l’importo dell’assegno di pensione subisse una riduzione nel calcolo che determina quota A (su base quinquennale) e quota B (base decennale) l’assegno pensionistico non registrerà comunque decrementi a causa della Naspi in riferimento alla quota retributiva.
Su quali pensioni incide al Naspi?
Dunque, quali sono gli assegni pensionistici che rischiano di diminuire per effetto della domanda di Naspi? Per la maggioranza dei lavoratori la norma non avrà effetti perché la media degli stipendi di coloro che accedono alla Naspi si colloca infatti intorno ai 1.500 euro (quindi al di sotto dei 1820 euro previsti); tale cifra che viene completamente trasformata in contribuzione figurativa senza determinare alcun effetto a livello pensionistico.
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