Pensione, quota 100 e servizio militare all’estero

Come chiedere il riconoscimento del periodo militare svolto all’estero e accedere alla pensione con quota 100.
4 anni fa
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Attenzione al calcolo Inps delle pensioni: se il sistema online non funziona bene l'importo risulta più basso. Testimonianza
Attenzione al calcolo Inps delle pensioni: se il sistema online non funziona bene l'importo risulta più basso. Testimonianza

Buongiorno,

ho 61 anni, sono residente in Italia da 50 anni, ma di nazionalità francese. Avendo fatto militare in Francia lo posso riscattare ai fini Inps? Sono lavoratore autonomo da 40 anni ai fini Inps e mi mancherebbe proprio quell’anno per quota 100.

Altra domanda: ho partita iva dal 1980, ma il mio datore di lavoro a cui facevo fattura ha iniziato a pagarmi i contributi solo nel 1985, come posso dimostrarlo a l’Inps? Posso comunque riscattare quegli anni pagando?

Ringrazio per la Vostra preziosa risposta in quanto spererei usufruire di quota 100 visto che li mia attività di agente di commercio settore tessile è catastrofica.

Grazie mille

Pensione e servizio militare

Il periodo di servizio militare è utile per determinare il diritto e la misura della pensione.

L’accredito dei contributi figurativi avviene a domanda dell’interessato, quindi non è automatico. Condizione particolare per farlo è che tale periodo di servizio militare non sia coperto da altra contribuzione previdenziale.

Detto questo, il periodo di servizio militare prestato all’estero è equiparato a periodo di lavoro. Nel caso in specie il servizio militare è stato svolto in Francia, Paese con il quale sussistono accordi di convenzione con l’Italia ai fini pensionistici.

Pertanto, detto periodo di servizio militare svolto in Francia può essere utilizzato ai fini pensionistici in Italia per il raggiungimento del diritto (non della misura) presentando al Inps domanda di totalizzazione. Occorrerà naturalmente allegare all’istanza la documentazione comprovante lo svolgimento del servizio militare e il periodo. La domanda deve essere presentata online sul sito dell’Inps.

Riscatto contributi

Per quanto riguarda la possibilità di riscatto dei contributi non versati dal datore di lavoro (o dal lavoratore), il discorso è più complesso. Innanzitutto si tratta di un periodo vecchio di 40 anni per il quale il datore di lavoro potrebbe non esistere più.

Tuttavia è possibile dimostrare la sussistenza di un rapporto di lavoro autonomo sulla base di quanto avvenuto dal 1985 in poi.

E’ necessario produrre adeguato contratto di lavoro (se c’era) e risalire alla normativa vigente di quel tempo per la quale sussisteva obbligo di versamento contributivo.

A differenza dei contributi figurativi per servizio militare il cui accredito è gratuito, il riscatto per tali periodo di lavoro è sempre a titolo oneroso. Si perfeziona con il pagamento di un onere di riscatto.

Anche in questo caso bisogna presentare domanda di riscatto all’Inps attraverso il canale telematico. Non è possibile fare diversamente. Nella richiesta bisogna allegare la prova di sussistenza di rapporto di lavoro all’epoca e copia delle fatture di incasso.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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