Pensione Quota 100 (età+contributi), Quota 41 per tutti, Quota 35 per Caregiver, la proposta per un vero cambiamento

Firma la petizione per Pensione Quota 100 (età+totale contributi), Quota 41 per tutti e Quota 35 (Caregiver) per chi assiste il  familiare con handicap grave.
6 anni fa
12 minuti di lettura
Pensione

Pensione Quota 100 (età+totale contributi) senza paletti e vincoli, solo una semplice somma algebrica. Quota 41 per tutti, precoce o non precoce, solo e semplicemente 41 anni di contributi, bastano e sono sufficienti per andare in pensione. Quota 35 per chi assiste il  familiare con handicap grave. Queste sono le richieste di chi lotta per i propri diritti, lesi da troppo tempo da riforme sbagliate come la Legge Fornero, i lavoratori italiani chiedono solo che le promesse fatte in sede elettorale vengano mantenute, inoltre viene inserita come proposta una figura importante il “Caregiver“, il diritto di poter accudire i propri cari affetti da handicap grave.

Ho redatto e pubblicata la petizione a nome dei tanti lettori che mi scrivono, spero che la vostra voce venga ascoltata… 

Angelina Tortora

E’ possibile firmare qui la petizione: Pensione Quota 100 (età+contributi), Quota 41 per tutti, Quota 35 Caregiver,il cambiamento

Cosa chiediamo

Le nostre storie non si possono racchiudere in quattro righe, chiediamo che il nuovo governo ascolti le nostre richieste. La pensione è un diritto che dev’essere tutelato. Siamo cittadini italiani, lavoriamo e ci dedichiamo alle nostre famiglie, affrontando ogni giorno mille difficoltà. Chiediamo di essere ascoltati, che vengano considerate le promesse fatte, inoltre che venga considerata in questa nuova riforma anche la Quota 35 donne (caregiver). Vi chiediamo leggete questa petizione, ascoltate la nostra voce, le nostre idee… Non fate del popolo italiano, un popolo di poveri. L’uscita dal lavoro permetterebbe a molti giovani di lavorare, un cambio di energie e sicuramente un’economia produttiva. La legge Fornero va modificata, abolita… l’aspettativa di vita non esiste, oggi si muore a qualsiasi età, di tumori, di infezioni, di povertà.

Chiediamo: Pensione Quota 100 (età+totale contributi) senza paletti e vincoli, solo una semplice somma algebrica. Quota 41 per tutti, precoce o non precoce, solo e semplicemente 41 anni di contributi, bastano e sono sufficienti per andare in pensione.

Quota 35 (Carigever) per chi assiste il  familiari con handicap grave.

La voce del popolo lavoratore italiano

Pensione Quota 100 (età+totale contributi)

Anche quota 100 =60+40 basta lavorare, facciamo spazio ai giovani. (Pasquale)

Ci sono persone che usufruiscono della pensione avendo lavorato solo 15 anni 6 mesi e 1 gg. Possiamo fare una proposta di pensione in base a quanti anni di lavoro effettuati? Oltre alle pensioni d’oro tagliamo anche i beni pensionati e facciamo riposare chi in questi anni ha  lavorato.Diritti dei precoci a 41 senza limiti di età, la quota 100 per tutti senza limiti di età e Quota 35 donne caregiver? (Massimo)

Compirò 61 anni a novembre vivo sola, purtroppo ho perso l’unica entrata data dal mio lavoro. Non sto a raccontare la mia storia non importa a nessuno. Ma dal 2015 dopo il “fallimento” della società dove ero assunta, ho per mia fortuna trovato una sostituzione di maternità per circa 1 anno. A giugno 2017 mi sono ritrovata di nuovo nella situazione di disoccupata, per chi ha sempre fatto il suo dovere e vive onestamente del lavoro questa è una condizione umiliante e non aggiungo altro….  (Antonia)

Sono un ex lavoratore in atto disoccupato con 61 anni di età e 40 anni di contributi versati. Con la nuova prevista quota 100  ancora non ci rientrerei. mi sembra che ho lavorato abbastanza e di aver diritto alla pensione! (Carmelo)

Vedo che il tema pensioni per ogni governo è un problema che non si vuole affrontare. Ma le soluzioni, come ho già scritto a Salvini e Di Maio ci sono. Bisogna avere il coraggio di risolvere e non rimandare il problema pensioni.
Ho capito che più ritardiamo l’uscita dal lavoro e aspettiamo che chi è pensionato muoia si riduce la forbice di erogazione.
Attenzione se non introduciamo nuove forze nel tessuto lavorativo le entrate si riducono.

Senza contare che al lavoro fino a 70 anni per certi lavori la vedo dura, con la produttività.
Soluzione potrebbe essere una: flessibilità in uscita. Ci sono ammortizzatori sociali per chi ha perso il lavoro o sfruttare il reddito di cittadinanza per chi non ha una occupazione affianchiamolo a un anziano si lavora in due. Gradualmente si riducono le ore di lavoro del lavoratore anziano e poi subentra il giovane. Gli aiuti vanno ripartiti tra le due persone. L’azienda ha due persone con uno sgravio avendo anche un aiuto indiretto. Altra soluzione, vuoi andare in pensione, che è un diritto di tutti, vado con 35, 36, 40 anni di contributi, ricevo indietro il mio periodo versato e basta. Quota 100. Ma somma tra età anagrafica più contributi versati. (Massimo)

Sono un componente della fitta schiera di lavorarori che hanno cominciato a 19 anni, hanno sempre sentito la tiritera dei 35 anni di lavoro e poi pensione, tra l’altro ho avuto mio padre operaio Fiat che a 54 anni giustamente diventava pensionato…. ora di anni ne ho 60, dovrei secondo le regole attuali lavorare ancora 3 anni, 9 anni in più di mio padre, come se in una generazione la vita si sia allungata a tal punto!
Sono due anni che leggo di questa proposta di Damiano ripresa in campagna elettorale da 5 stelle e lega della quota 100, somma tra età e anni lavorati, confesso di averli votati per questo e ora sento parlare di 64 anni di età minimo…. ma stiamo scherzando?!?  (Emanuele)

Quando penso che altre persone sono andate in pensione con 35 anni di contributi. Io che oggi ne ho 39 e 38 di eta anagrafica a dicembre sono molto deluso per non dire altro, sono un metalmeccanico lavoro dentro una raffineria e non e considerato un lavoro usurante. Abbiamo votato questo governo per un cambiamento, io dico quota 100 o al massimo 41 per tutti, non se ne può più. (Luigi)

Ho iniziato nel 1988 a lavorare e il contratto che ho firmato diceva che dopo 35 anni di contributi avrei avuto anche io diritto come altri italiani ad una rendita pensionistica, perché a chi come me hanno cambiato le regole del contratto? Non è illegittimo questo trattamento? […] (Mirko)

Quota 41 per tutti, è giusto che tutte le pensioni vengano rivalutate in base ai contributi versati (non solo quelle d’oro).

E’ vergognoso che ci siano persone che lavorino 43 anni ed altri andati dopo solo 15 anni. Poter essere a riposo lavorativo è un diritto di tutti. Almeno queste baby pensioni non vengano rivalutate in base all’ indice ISTAT. (Edoarda)

Con la quota 100 per tutti si agevolano i giovani basta coi favoritismi vedi amianto falso e pensioni a 50 anni facciamoci sentire chi scrive 59 e 39 basta aiutateci a farci uscire da questo incubo (Piero)

Ho 53 anni e ho iniziato a lavorare a 15 anni negli anni 80. Ora mi trovo disoccupato da 2 anni e sono in Naspi. Fra qualche mese non ho più diritto e senza un lavoro, non sarebbe giusto dopo 36 anni lavorati in una fonderia pesante avendo riportato comunque dolori tra schiena e sciatica per il duro lavoro andare in pensione? (Tommaso)

Ho 61 anni e lavoro da 35 anni in una segreteria di una scuola statale. Ora, già nonna di 2 nipoti, non posso aiutare mia figlia perché non posso andare in pensione. Mi chiedo se sia così difficile creare una legge dove la persona può decidere di andare in pensione con i contributi che ha versato….senza cercare continuamente “ape sociale….volontaria o altro”….tanto qualcuno resta sempre fuori !!! I soldi che uno ha versato (dipendente e impresa) dovrebbero essere accantonati ….dov’è il problema ?? Grazie (Enrica)

Io a Febbraio 2019 avrò 42 anni di età e 41 anni di contributi versati con un’inutile quota 103!!I programmi elettorali dei partiti oggi al governo prevedevano (mi sembra) di avere le porte aperte per una mia uscita dal lavoro. Con l’attuale legge detta Fornero potrei andare in pensione il 01.08.2021 con 44 anni e 6 mesi di età e 43 anni e 6 mesi di versamenti. Non sarà l’ennesima delusione elettorale? Chi proponeva prima delle elezioni l’abolizione della Fornero aveva fatto i giusti calcoli sulla sostenibilità economica dell’operazione o era uno specchietto per l’allodola elettore?Ma ….chi vivrà vedrà!! (Mirco)

La mia situazione pensionistica, 42 anni di contributi e  62-di età anagrafica, senza piu’ nessun ammortizzatore sociale, finita la mobilità ad aprile 2018, senza lavoro e senza pensione, lavoratore precoce non riconosciuto, in quanto nessun documento riconosciuto dall’ INPS in quanto lavoratore nell’azienda agricola famigliare…pazienza.
Oggi mi trovo a dover versare ulteriori 20 mesi di contributi, grazie alle varie aspettative di vita, o aspettare  i 64 anni per quota 100, io avrei già quota 104 ed arriverei a 106 con eventuali “penalizzazioni” ribadisco saranno 3 anni senza stipendio e pensione.
Cosa vogliono ancora da noi? (Franco)

Anch’io come tanti miei “colleghi” siamo rimasti in panne con la riforma della legge Fornero. Tra l’altro la campagna di Salvini era indirizzata a demolirla ma come sempre in campagna elettorale si promettono mari e monti e poi svanisce tutto.

Ho 61 anni e 37 anni di contributi, la formula 100 così composta a me non serve a nulla, mi conveniva più l’Ape Sociale che con 63 anni e 35 di contributi andavo in pensione, invece così devo ancora aspettare. Non lavoro più da ben 5 anni e nessuno assume perché sei vecchio, almeno lo ero già a 56 anni, figuriamoci a 61. Con la disoccupazione che c’è come si fa ad allungare gli anni per andare in pensione? […] Ritengo che la cosa giusta da fare è che la quota 100 non abbia vincoli di età ma che sia la reale somma tra i due requisiti e senza nessuna penalizzazione, ricordiamoci chi sta in pensione solo dopo 15 anni di servizio.  (Giuseppe)

Favorevole al pensionamento con quota 100 senza paletti, quota 41 per tutti i lavoratori precoci, pensione a 35 anni per caregiver.
>Di seguito espongo le nostre situazioni:
– Riccardo, mio marito, nato nel 1963, lavora da quando aveva 17 anni in ditta privata e negli ultimi 30 anni nel settore lapideo per lavorazione rifinitura marmi. Ad oggi avrebbe accumulato 38 anni di contributi. Dovendo aspettare gli attuali 43 anni e qualche mese di contributi dovrebbe lavorare ancora 5 anni e qualche mese. Non rientrerebbe nella quota 100 con paletti a 64 anni di età perché troppo giovane(!). Ci sembra giusto che la riforma contempli il pensionamento a 41 anni per tutti i precoci.
– Franca, la sottoscritta, nata il 1960, lavoro da quando avevo 21 anni, non ancora compiuti, nel settore pubblico, accumulando ad oggi 37 anni di contributi. Dovendo aspettare gli attuali 42 anni di contributi dovrei lavorare ancora 5 anni. Non rientrerei nella quota 100 con paletti a 64 anni di età perché troppo giovane (!) dovrei lavorare ancora 6 anni e mi converrebbe, purtroppo, la Fornero.In conclusione, ci sembra più equo, anche per motivi finanziari, mettere un limite agli anni di contributi e non all’età, perché il limite all’eta di 64 gioverebbe a chi ha iniziato a lavorare più tardi rispetto a noi e non ha accumulato contributi pari ai nostri. Nel caso di mio marito, oltretutto, trattasi di lavori gravosi non riconosciuti mentre nel mio caso gioverebbe ad un ricambio generazionale del pubblico impiego.

Entrambi abbiamo genitori anziani con necessità di cure, come tanti altri alla nostra età, per cui e’ apprezzabile l’opzione 35 anni di contributi per chi dovesse assistere genitore o familiare non autosufficiente. (Riccardo e Franca)

Pensione Quota 41 per tutti

Mi sembra molto giusto che chi ha lavorato per 41 anni vada a casa a godersi la pensione e non dal 2019 42 anni e tre mesi (Maria Annunziata)

Io sono una lavoratrice precoce ho tutti i requisiti. ma non faccio parte di quelle categorie protette. (Eleonora)

E’ giusta la pensione con quota 41/senza limiti di età, anche perché chi ha ottenuto tanti voti alle elezioni li ha ottenuti proprio perché predicava di eliminare la Riforma Fornero, ricordiamoci che prima della riforma si andava in pensione dopo 35 anni di contributi, i voti a codeste persone sono stato dati perché, non dico tornare ai 35 anni ma almeno 40/41. (Gianfranco)

È da 39 anni e 6 mesi che lavoro in verniciatura…anni fa si andava in pensione con 35 anni di lavoro per la nocività, da tenere presente che sono lavoratrice precoce. Sembra però che il lavoro che faccio non sia considerato non solo non più nocivo, nemmeno usurante! Non so con quale criterio si sia arrivati a questa conclusione. Io proporrei 41 per tutti i precoci non esistono lavori meno usuranti degli altri. (Franca)

Ho 57 anni e dall’ età di 16 anni che ho iniziato il mio percorso lavorativo come apprendista tubista e carpentiere per sei anni ho fatto questa attività dove si andava a fare manutenzione alle fonderie e si facevano anche riparazione ai tetti con lastre di eternit poi dopo ho fatto la edile per 5 anni 7 o 8 mesi di autotrasportatore poi ora è 31 anni in amministrazione comunale senza ma e se mi sembra di aver dato già molto al mondo del lavoro rispetto a qualche fortunato baby pensionato quindi la quota 41 per tutti è una grande cosa. Purtroppo sul mio percorso lavorativo ho costatato che qualche annetto di contributi non versati esistono ne ho comunque 39 anni di contribuzione (Carlo)

40 anni di contributi sono piu’ che sufficienti…bastano a mandare la gente a casa a godere il meritato riposo. (Antonella)

Credo sia giusto il discorso dei 41 anni di contributi, ovviamente io ne faccio parte e a parte il gioco di parole credo che per chi come me che ha iniziato a lavorare a 13 anni, e sempre nel settore mobili e arredamento ed allestimento negozi e fiere con orari stressanti e continuo sollevamento di pesi, spesso non indifferenti, tanto da avere schiena spalle e ginocchia finiti, da dover affrontare interventi chirurgici per lesioni da sforzo e usura, ma comunque non considerati lavoro usurante dopo 41 anni di lavoro e versamenti riconosciuti, se permette credo di avere diritto ad essere un po’ esasperato. (Sauro)

Mi sembra con riforma o meno i danneggiati saranno i lavoratori che al 31/12/95 avevano 18 anni e sei mesi già danneggiati nei diritti acquisiti dalla fornero. Nel mio caso potrei pensionarmi con 43 anni e 3 mesi entro dicembre 2019 essendo lavoratore della scuola dovrei andare al 1 settembre 2019. Se il nuovo governo mettesse dei paletti quelli come me sarebbero danneggiati tanto vale lasciare la Fornero (Filippo)

Proporrei la pensione in base agli anni lavorati senza limiti di età perché come è ora si configura come una lesione dei diritti visto che fino a poco tempo fa la gente andava in pensione con 20 anni 6 mesi e 1 giorno di lavoro senza badare alla età anagrafica. La Costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge senza distinzione di condizioni economiche politiche e sociali e in questo caso la Costituzione è violata. Via le pensioni d’ oro e ricalcolo per tutti contando solo gli anni di lavoro. (Luisa)

Sono una sig. di 60 anni e con 38 di contributi. Io sarei favorevole per il pensionamento in base agli anni lavorati anche perché sono di salute cagionevole. (Maria Giovanna)

Bisognerebbe ricordare anche che chi lavora a ciclo continuo ha per forza maggiore il diritto di ritirarsi prima dal lavoro, io a 50 anni ho già 33 anni di lavoro perché studiavo e lavoravo. (Paolo)

Pensione Quota 35 per caregiver

Sono la mamma di un ragazzo disabile grave, di 28 anni, usufruisco della legge 388, pur trovandosi lui in una struttura,perché’ ha bisogno di interagire con me ed io, sono presente da lui ogni giorno. Lavoro in una casa di riposocomunale da 27 anni, faccio turnazione anche notturna. Il prossimo anno avrò 35 anni di lavoro e 60 di età, sono sfinita. (Gabry)

Ritengo una proposta valida inserire il pensionamento a 35 anni di contributi specie se una donna fa assistenza ad un familiare con legge 104. Io ho 58 anni, nucleo composto da me e un figlio e ho una madre che ha 90 anni… che dire? E gli anni passano anche per me (anch’io ho i miei problemi di salute certificati dalla commissione inps). (Sandra)

Ho mio marito disabile 100 per 100 l’anno prossimo con l’ape sociale sarei andata in pensione così potevo prendermi cura di lui invece vogliono toglierla. Come faccio, sarò costretta a licenziarmi. Io mi domando come fanno a fare le leggi? Ho 62 e 30 anni di contributi. (Letizia)

Salve, io ho 38 anni di servizio e 58 anni di età, una figlia disabile al 100% e penso sarebbe giusto non obbligarci a rimanere a lavoro, non considerando anche che siamo caregiver, spero nel governo che ho votato. (Immacolata)

Ma le donne che hanno lavorato prima dei 19 anni e che hanno avuto figli avrebbero avuto delle agevolazioni alla pensione??? Ho 57 anni due genitori anziani dei nipotini in arrivo e non posso aiutare e stare vicino a nessuno. Ci hanno tolto anche il diritto e piacere di fare i nonni. Ho colleghe che sono costrette a mandare i figli al nido perché i genitori devono lavorare ancora per molti anni. Penso che le donne per tutto quello che hanno fatto per la famiglia e che possono continuare a dare a genitori anziani e SOLI e nipoti dovrebbero andare in pensione SEMPRE con 35 anni lavorativi. Ho conosciuto pochissimi uomini che riescono a sacrificarsi e dare quello che riesce una donna per la famiglia. (Marisa)

Condivido la proposta stessa in quanto fissare un limite di 64 anni di eta’ per  il diritto con quota 100 porterebbe alla pensione anche con 44 anni di contributi versati, se non restasse la facolta’ di pensione con 41 anni di contributi sarebbe davvero incredibile.
Infine valorizzare i caregiver e’ scelta di civilta’.

Suggerisco la possibilita’ di introdurre un contributo di solidarieta’ proporzionale da applicare ai baby pensionati. (Marina)

In qualità di caregiver di mia madre, non vado in vacanza da 4 anni.  Non mi dispiace assisterla, tant’è che ha 95 anni il suo sorriso mi gratifica e mi scalda il cuore.  (Rosaria)

Io sono papà di un disabile grave la cui mamma è morta quando aveva 1 anno, ora ne ha 20 e sono 19 che lo assito, per la peculiarità della malattia ogni 30 minuti va rigirato nel letto la notte pertanto oltre a lavorare durante il giorno, la notte non dormo per stargli accanto e accudirlo. (Tonino)

Pensione: le donne caregiver con legge 104 con 35 anni di contribuiti (Delia</strong

Ho appreso ancora una volta che l’APE sociale (forse..) non verrà più rinnovata, Le scrivo per comunicarle tutta la mia apprensione e preoccupazione. Ho 62 anni e la mia azienda ha dovuto “alleggerirsi” lasciandomi a casa (assieme a tanti altri colleghi) dopo 35 anni di lavoro. Che cosa ne sarà di me? Chi si preoccupera’ delle mie condizioni visto che nessuno ha di certo l’intenzione di assumere un “quasi” pensionato che ruba lavoro ai giovani”. L’APE sociale pareva una soluzione a portata di mano, ora sfuma anche quella. Sono un ex quadro e ho rivestito ruoli di responsabilità’ ma in questo momento della vita mi pare debba affrontare la prova più dura… (Ymonty)

Completamente d’accordo: 41 senza limiti di età, la quota 100 per tutti senza limiti di età e Quota 35 donne caregiver in particolare con la quota 35 . (Elena)

Sono un’insegnante e  una caregiver ,assisto mia madre di 86 anni (legge 104) e sono del tutto favorevole alla sua proposta che permetterebbe di andare in pensione con 35 anni di contributi (Eliana).

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