Buongiorno, le spiego la problematica in oggetto: ho fatto domanda a Febbraio per il riconoscimento dei requisiti come lavoratrice precoce (come da indicazioni che andava presentata entro il 1 Marzo) . Sto versando i contributi volontari da 4 anni ed a dicembre 2019 maturo 41 anni di contributi. I principali requisiti sono che ai 19 anni avevo già 1 anno di contributi reali ed attualmente sono disoccupata a seguito licenziamento per liquidazione aziendale. Il 29 marzo mi è arrivata comunicazione di “reiezione” domanda con la seguente motivazione: il periodo con versamento non definito non può essere superiore a 6 mesi. Ripresentare la domanda. Tutto ciò non è in contraddizione con la maturazione in via “ prospettica” dei requisiti? Grazie per l’aiuto.
Pensione quota 41 e requisiti in via prospettica
L’INPS valuta in via prospettica i requisiti per l’accesso alla pensione quota 41 per lavoratori precoci che possono essere desunti in maniera sicura, come ad esempio il termine della Naspi che non dipende dalla volontà del lavoratore ma che ha una scadenza prestabilita.
I contributi volontari, derivando da una volontà del lavoratore stesso, non essendo obbligatori come quelli derivanti da Naspi, viene definito dall’istituto come “versamento non definito” dei contributi. L’INPS, quindi, non sa se lei continuerà a versare i contributi volontari e le valuta in via prospettica soltanto i successivi sei mesi. Per questo motivo le ha respinto la domanda che dovrà ripresentare quando le mancheranno non più di 6 mesi di contributi volontari da versare per essere presa in considerazione.
In ogni caso ha tempo fino al 30 novembre per il riconoscimento del beneficio per rientrarci quest’anno anche se in realtà la decorrenza della sua pensione, maturando i 41 anni di contributi a dicembre 2019, slitterà al 1 marzo 2020 per la finestra di attesa di 3 mesi.