La pensione quota 41 per lavoratori precoci non sempre spetta ai percettori di Naspi, vediamo perché.
Buongiorno Patrizia.
Pensione quota 41: quando spetta dopo la Naspi?
Non tutti i fruitori della Naspi possono accedere alla pensione con quota 41.
- 41 anni di contributi
- almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età
- appartenenza a una delle categorie tutelate (disoccupati, caregiver, invalidi, usuranti e gravosi).
I requisiti per accedere come lavoratori disoccupati, però, sono abbastanza stringenti e non basta aver percepito la Naspi per poter accedere alla misura. I disoccupati che possono accedere alla quota 41 sono coloro che hanno perduto il lavoro involontariamente, ovvero a seguito di licenziamento (sia con contratto a tempo determinato che indeterminato). Coloro che accedono alla quota 41 da contratto a tempo determinato non possono farlo, ad esempio, per scadenza naturale del contratto di lavoro poiché non si tratta di licenziamento.
Nel suo caso, quindi, essendo il contratto scaduto e non rinnovato, pur avendo percepito la Naspi, non ha diritto alla misura proprio a causa di questa differenziazione. L’INPS, quindi, ha semplicemente seguito la normativa che regola l’accesso alla quota 41 che, in questo caso, non le spettava.