Che cosa accadrà dopo Quota 100?
Quota 100 si conclude alla fine del 2021. Come garantire la pensione anticipata dal 2022, con quali requisiti di accesso per limitare la spesa? Sono queste le questioni più impellenti da risolvere sul piano previdenziale. Dodici mesi sembrano tanti ma non lo sono affatto quando ci sono tante variabili da considerare. Il governo è impegnato a cercare una misura di tamponamento per evitare che, dal 31 dicembre 2021, ci sia uno scalone brusco di 5 anni per andare in pensione.
Quota 100: sale il requisito anagrafico?
Tra le ipotesi più gettonate c’è quella di mantenere i 38 anni di contributi per smettere di lavorare intervenendo però sull’età minima.
In media questo comporterebbe sull’importo della pensione mensile una penalizzazione che oscilla tra il 2,8% e il 3,0% per ogni anno di anticipo, con un massimo quindi del 12% per chi va in pensione a 64 anni.
Questa almeno per il momento sembrerebbe essere la proposta di flessibilità sulle pensioni più votata e che l’esecutivo si propone di presentare ai sindacati. Ma dipende anche dall’eventualità di un cambio di Governo vista l’instabilità dell’ultimo periodo sul fronte dei consensi.
Chi potrà continuare ad accedere alla Quota 100
C’è un’eccezione per alcune categorie di lavoratori che potrebbero eccezionalmente continuare ad usufruire della quota 100, con 62 anni di età e 38 di versamenti. Si tratta di coloro che svolgono lavori gravosi (usuranti).
L’inizio del prossimo anno sarà determinante per capire che cosa succederà sul fronte pensioni dopo quota 100.