La pensione di reversibilità o anche la pensione indiretta sono strumenti previdenziali che l’INPS riconosce a determinati superstiti di un defunto. Soprattutto per il coniuge di un defunto (anche se non mancano casi particolari di altri eredi a cui spettano le prestazioni). la pensione di reversibilità è lo strumento utile agli eredi di un già pensionato defunto. La pensione indiretta è lo strumento che invece riguarda il decesso di un soggetto non ancora pensionato, ma con versamenti all’INPS in misura consona alla normativa vigente.
In materia di diritti dei superstiti non c’è solo la pensione però. Infatti ai superstiti tocca anche l’eredità, cioè il subentrare nei beni e negli averi del defunto. Eredità che si divide in base alle normative di legge (successione legale) o in base ai voleri del defunto (successione testamentaria). Gli eredi però subentrano nei lasciti del defunto anche per quanto riguarda le sue passività. parliamo di debiti naturalmente. E si apre ad uno spaccato diverso, che è quello della rinuncia all’eredità. Altro diritto questo di un superstite. ma rinunciare all’eredità fa perdere il diritto alla reversibilità?
“Salve, ho perso mio marito a gennaio. Eravamo sposati regolarmente e senza sentenze di separazioni e divorzi già passate o in atto. Volevo propormi un mio dubbio. Mio marito non aveva grandi beni da lasciare a me erede. Escludendo qualche migliaia di euro sul conto corrente, nient’altro. Anzi, ha diversi debiti che non vorrei onorare al posto suo. Potrei però rinunciare all’eredità. Ma non so se per caso rischio di perdere la reversibilità, dal momento che mio marito prendeva una pensione dal 2018.”
Si può prendere la pensione di reversibilità del marito se si rinuncia all’eredità?
Che effetti produce sulla pensione di reversibilità la rinuncia alla eredità? la domanda della nostra lettrice si può riassumere in questo semplice quesito.
Gli eredi, in base alle loro considerazioni personali hanno il diritto di accettare l’eredità e di provvedere quindi a presentare la denuncia di successione. Oppure possono accettare l’eredità con il beneficio di inventario. In questo caso gli eredi evitano la fusione del patrimonio proprio con quello del defunto. E con l’accettazione con il beneficio di inventario, mettono le mani avanti evitando che l’accettazione pura (sia tacita che espressa), finisca con il fargli accettare eventuali passività non conosciute nell’immediato, ma a carico del defunto. Per chi, come la nostra lettrice, ha già chiaro il da farsi, alla luce di una situazione passiva chiara ed acclarata da parte del defunto, esiste l’esatto opposto dell’accettazione incondizionata dell’eredità, cioè la rinuncia.
Cosa accade se il coniuge di un defunto rinuncia all’eredità
Addirittura, anche in caso di rinuncia all’eredità, se il soggetto rinunciante è il coniuge di un defunto, mantiene il diritto di abitazione della casa sede del nucleo familiare alla data del decesso. E pure se intestata solo al defunto ed in regime di separazione dei beni. In pratica, il diritto ad abitare la casa sede del nucleo familiare diventa “vita natural durante” del coniuge superstite. Lo prevede l’articolo 540 del Codice Civile che parla anche di rendite vitalizie, andando quindi a rispondere al quesito della nostra scrivente.