Buone notizie per gli studenti universitari che dovrebbero percepire la pensione di reversibilità di un genitore deceduto. Sono in arrivo, infatti, delle regole che tenderanno a colmare una lacuna della normativa vigente che permette la fruizione della prestazione soltanto ai giovani iscritti ad un corso di laurea al momento del decesso del genitore senza prendere in considerazione eventuali interruzioni degli studi universitari che potrebbero intercorrere tra la laurea triennale e la specializzazione. La normativa vigente, infatti, non permette la fruizione della pensione ai superstiti ai figli studenti a carico vicini al compimento del ventiseiesimo anno di età che si trovino a cavallo tra la laurea e un eventuale corso di specializzazione o corso post laurea.
Non percependo la
pensione di reversibilità del genitore molti studenti i troverebbe in grosse difficoltà a terminare gli studi. Proprio per questo motivo Teresa Belladonna, sottosegretario del welfare, ha che “
“Su input del suo Dicastero, l’Inps ha pertanto predisposto uno schema di circolare contenente linee guida e istruzioni operative in materia di trattamento pensionistico ai superstiti, che contiene chiarimenti in merito all’erogazione dei trattamenti di reversibilità ai figli studenti universitari. La circolare risponde all’esigenza di fornire delucidazioni circa il mantenimento dello status di studente nel periodo compreso tra due differenti ordini di studio ed indicazioni relativamente ai figli studenti iscritti a master o frequentino un corso di dottorato di ricerca, in modo da pervenire ad un’interpretazione che si conformi alle novità intervenute negli ultimi anni sulla disciplina dei percorsi universitari e post-universitari”. Per approfondire
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