Pensione, ricongiunzione e cumulo : cosa conviene?

Ricongiunzione onerosa o cumulo gratuito dei contributi per accedere alla pensione? Da valutare di caso in caso, ecco perchè.
6 anni fa
1 minuto di lettura
pensione minima e assegno inclusione

Buongiorno, 
premetto che come i tanti non ho molta dimestichezza con le valutazioni previdenziali e la ringrazio anticipatamente se mi concede lumi oltre quelli del suo articolo su Investireoggi. 

Sono un assistente amministrativo a TD nella scuola da circa 4 anni. Ho una laurea in Scienze Politiche vecchio ordinamento (4 anni di corso) e circa 6 anni di gestione separata Inps come  Co.Co.Co. tra Regione e Comune. 
La domanda è: cosa e quando mi conviene fare visto che sono ancora a tempo determinato? 
Una ex collega mi disse che chiedere la ricongiunzione prima di passare a tempo indeterminato sarebbe stato più conveniente. È così? 
Inoltre, considerato che aspiro a diventare DSGA, mi conviene fare qualcosa prima o dopo questa eventuale crescita professionale? 

Ricongiunzione o cumulo?

Partiamo dal presupposto che la ricongiunzione è onerosa mentre il cumulo, al momento, è gratuito.

Le differenze dei due istituti, però, potrebbero portare delle conseguenze più o meno favorevoli sull’assegno pensionistico.

L’onere della ricongiunzione viene determinato in relazione alla collocazione temporale dei periodi ricongiunti ed alla loro valutazione ai fini pensionistici. L’importo da pagare viene notificato dall’Inps con il provvedimento di accoglimento della domanda di ricongiunzione.

Il cumulo dei contributi, inizialmente gratuito solo per maturare diritto alla pensione di vecchiaia, inabilità e superstiti, nel 2017 è stato reso gratuito anche per l’ottenimento della pensione anticipata. Il cumulo permette di raggiungere, quindi, il diritto alla pensione senza trasferire onerosamente i contributi dal una gestione previdenziale all’altra. Il cumulo, infatti, lascia i contributi nelle gestioni in cui si trovano permettendo la loro somma solo ai fini del raggiungimento dei requisiti che danno diritto alla pensione.

Questo significa, però, che in sede del calcolo dell’assegno pensionistico ogni cassa previdenziale calcolerà la sua quota; le regole di calcolo dell’assegno in questo modo, però, sarebbero meno favorevoli di quelle che si avrebbero avendo i contributi in un’unica gestione.

Con la ricongiunzione, invece, i contributi sarebbero trasferiti in una sola cassa previdenziale e in sede di calcolo saranno considerati come se fossero stati versati in essa.

In conclusione

Ai fini del diritto alla pensione ricongiunzione o cumulo non comportano differenze. Le differenze si avrebbero solo nel calcolo dell’assegno pensionistico.

Considerando, però, l’onere della ricongiunzione contro la gratuità del cumulo bisognerebbe valutare effettivamente quali sono i costi e quali i benefici.

Cambiando questi effetti da persona a persona, il consiglio che le do è quello di rivolgersi ad un Caf  o un patronato per una simulazione di entrambi gli assegni pensionistici e del costo della ricongiunzione di modo che possa valutare quale dei due istituti sia più favorevole nel suo caso.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo precedente

Aprire un bar con i finanziamenti: quali incentivi a fondo perduto si possono chiedere?

Articolo seguente

Bonus verde coniuge non convivente: si può portare in detrazione la spesa?