Pensione sicura: quanto versare di contributi dipende dall’ultimo stipendio

Quanto bisogna versare di contributi volontari per assicurarsi la copertura previdenziale. Aliquote, calcoli e minimali retributivi.
3 anni fa
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contributi

Chi ha perso il lavoro può comunque coprire i periodi scoperti da contribuzione mediante versamenti volontari. Ovviamente si tratta di una operazione a titolo oneroso e spesso, senza stipendio, è difficile farlo.

Tuttavia molti laboratori dipendenti, in vista del raggiungimento dei requisiti pensionistici, utilizzano il TFR per coprire le settimane di contribuzione mancanti. Operazione che spesso si fa a ridosso del pensionamento per non perdere il diritto.

Contributi volontari per lavoratori dipendenti

Ma quanto bisogna versare di contributi volontari nel 2022 per avere la copertura ai fini pensionistici? L’Inps fa sapere quali sono gli importi da versare per ogni categoria di lavoratori.

La circolare n. 24 del 11 febbraio 2022 spiega che per coprire un intero anno di contribuzione servono come minimo 3.606,17 euro di versamenti. L’1,9% in più rispetto allo scorso anno che corrisponde all’incremento dell’inflazione calcolata dall’Istat.

Il calcolo dei contributi volontari da versare è effettuato applicando alla retribuzione di riferimento l’aliquota contributiva vigente. Per gli ex dipendenti è pari al 33,00%, se autorizzati successivamente il 1995.

Prendendo a riferimento il minimale retributivo del 2022 (210,15 euro a settimana) il contributo non può essere inferiore a 69,35 euro a settimana. Per coprire un anno intero ai fini pensionistici gli assicurati devono quindi sborsare 3.606,17 euro all’anno

L’aliquota di contribuzione è invece del 32,65% per i gli iscritti al fondo speciale dei postelegrafonici (ex-Ipost) e per i dipendenti degli enti locali e della sanità.

Artigiani e commercianti

Per artigiani e commercianti, la prosecuzione volontaria dei contributi è disciplinata dalla legge 233/1990. A costoro deve essere attribuita una delle 8 classi di reddito previste dalla legge e, in particolare, la classe il cui reddito medio risulti pari o immediatamente inferiore al valore medio mensile dei redditi prodotti negli ultimi 36 mesi di attività.

Per il 2021 l’aliquota obbligatoria dei contributi volontari è rimasta ferma al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti. Mentre i collaboratori di età non superiore ai 21 anni dovranno farsi carico di un’aliquota del 22,80% se artigiani e del 23,28% se commercianti.

I parasubordinati

Per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata Inps, l’aliquota è pari al 25% del reddito percepito nei 12 mesi antecedenti la domanda di autorizzazione ai versamenti volontari. Per le altre figure professionali, come i collaboratori, l’aliquota è del 33%.

Poiché nel 2022 il minimale per l’accredito contributivo è fissato in 16.243 euro, l’importo minimo dovuto dai prosecutori volontari della Gestione Separata è di 4.060,80 euro all’anno. Importo che sale a 5.360,28 euro all’anno per i collaboratori e professionisti.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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