Gradirei sapere se mia mamma che percepiva un piccolo assegno di invalidità che a 65 anni si è trasformata in pensione di vecchiaia, in seguito è rimasta vedova e le è stata tolta poiché ha percepito la reversibilità. È corretto?
Cerchiamo di capire innanzitutto che tipo di pensione percepisce sua madre. A 65 anni e 7 mesi viene erogata una prestazione assistenziale chiamata assegno sociale per i cittadini che si trovano in condizioni economiche disagiate, ovvero che non superino con il reddito personale i 5.824,91 euro annui.
La pensione di reversibilità, invece, è una prestazione che spetta ai familiari superstiti in caso di morte del pensionato. I familiari, per avere diritto a tale trattamento, devono essere a carico al momento del decesso ed è presunta per il coniuge e i figli minori mentre deve essere provata per tutti gli altri familiari.
Assegno sociale e pensione di reversibilità: cosa accade?
Il coniuge superstite che percepisce un assegno sociale ricevendo la pensione di reversibilità potrebbe superare il limite di 5824,91 euro l’anno. In questo caso l’assegno sociale sarà sospeso. Se invece la pensione di reversibilità non supera tale limite l’assegno sociale continua a spettare ma in forma ridotta a una cifra pari alla differenza tra l’importo intero annuale dell’assegno sociale di quell’anno e l’ammontare del reddito annuale.
Se sua madre invece dell’assegno sociale avesse percepito pensione di invalidità civile essa sarebbe stata sospesa solo se la pensione di reversibilità avesse superato i 16.532,10 euro l’anno.
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