Non trovando l’accredito sul conto è andato a chiedere perché fosse stata sospesa la pensione. La risposta della banca lo spiazza: “lei è morto!”. Un errore dovuto ad omonimia e su cui il pensionato, il signor Gaetano Costantini, non ha voluto suscitare troppa polemica visto anche che è stato risolto abbastanza velocemente. Intanto sul web da qualche giorno la notizia continua a circolare suscitando ironia e qualche commento pungente. Di seguito il racconto che il signor Costantini ha fatto a Il Gazzettino:
“Ero andato a effettuare un prelievo allo sportello e l’operazione mi è stata rifiutata. Guardo sul computer e vedo che non mi era arrivata la pensione. Il giorno dopo chiamo la banca e mi dicono: “Guardi che lei è morto”. Ho risposto: “Ma scusate, se telefono non sono morto”. E mi hanno detto di chiamare l’Inps». «Avevano un certificato in mano e non potevano pagarmi. Il certificato di morte era arrivato anche in Comune, a Ponte nelle Alpi, ma lì si sono resi conto subito che c’era qualcosa che non funzionava. Infatti hanno sistemato tutto loro”.
Ma non finisce così perché i risvolti paradossali e grotteschi della vicenda proseguono. Intanto, infatti, in paese era iniziata a circolare la notizia della morte di Gaetano. La famiglia si è dovuta adoperare per smentire la notizia mentre la gente che aveva creduto alla sua morte rimaneva di stucco nel vederlo in giro vivo e vegeto.
Pensione sospesa per errore: lo danno per morto
Da quel momento il malcapitato ha dovuto iniziare l’iter per riottenere la pensione. Chiarito l’equivoco non ha preteso rimborsi. “Non si può parlare direttamente all’Inps di Belluno, bisogna fare tramite Internet – racconta il pensionato -. A quel punto ho pensato di lasciare perdere e ho chiesto aiuto a un amico commercialista. È stato lui a interessarsi e dopo poco l’Inps si è fatto subito sentire. Per questo io non voglio niente, perché sono stati tutti bravi e ringrazio tutti per l’aiuto. Quando l’Inps ha chiamato il Comune hanno risposto che lo sbaglio lo avevano capito e stavano rimediando. Tutto sarebbe nato per l’errato certificato di morte. Forse hanno guardato il codice fiscale Constantini Gaetano e il primo che esce è il mio. È una cosa che può succedere e non incolpo nessuno”.