Pensione sospesa, in quali casi scatta il blocco automatico da parte dell’Inps

Quando può essere sospeso il pagamento della pensione. Casi comuni e particolari previsti dalla legge. Quali controlli svolge l’Inps.
2 anni fa
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spesa pensioni

La pensione è una prestazione come tante ed è soggetta a controlli periodici da parte dell’Inps. Il beneficiario deve, quindi, sapere che la rendita può essere ridotta, sospesa o addirittura revocata in alcuni casi previsti dalla legge.

E’ il caso particolare delle pensioni anticipate, soggette a limiti di reddito. O a quelle di invalidità. Ma è anche il caso delle rendite pagate all’estero per le quali è richiesta periodicamente la prova di esistenza in vita. Vediamo tutti i casi di interruzione previsti dal nostro ordinamento.

Interruzione del pagamento della pensione

Uno dei cosi più noti di sospensione del pagamento della pensione è quello legato ai redditi del beneficiario. Nel caso delle pensioni anticipate con Quota 100, Quota 102 o Quota 103, ad esempio, l’interruzione del pagamento scatta al superamento della soglia di reddito da lavoro di 5.000 euro all’anno. Il che vale anche per le prestazioni erogate con Ape Sociale.

Lo stesso dicasi per gli assegni di reversibilità a coniugi e figli. In presenza di redditi sopra determinate soglie, gli aventi diritto subiscono una riduzione percentuale dell’assegno di pensione. In questo caso, si tratta di un ridimensionamento dell’importo e non di una cancellazione.

Il divieto di cumulo è però previsto anche per altre prestazioni, come quelle erogate dall’Inps per gli assegni di invalidità civile, impropriamente definiti come pensioni di invalidità. Anche in questo caso, superati certi limiti di reddito singolo e/o familiare, il pagamento è sospeso. Idem per il mancato superamento della revisione sanitaria per coloro che sono soggetti a controllo e percepiscono indennità economiche da parte dell’Inps.

I beneficiari residenti all’estero

Altro caso di interruzione del pagamento della pensione riguarda i pensionati italiani che risiedono all’estero e non comunicano per tempo, ogni anno, l’esistenza in vita. In questo caso, l’assegno viene dapprima sospeso e poi eliminato. I controlli sono effettuati per via telematica dall’Inps.

Ogni anno l’Inps, in collaborazione con Citibank, dà corso a una campagna di verifica di esistenza in vita dei pensionati che si sono trasferiti all’estero. Le attestazioni devono pervenire in tempo utile onde evitare che la pensione venga sospesa e poi revocata d’ufficio. Una procedura che oggi è divenuta molto più efficace rispetto al passato, grazie alla collaborazione con le reti consolari.

In Italia, invece, l’esistenza in vita è accertata periodicamente dai Comuni che trasmettono all’Inps gli atti relativi ai decessi. In questo caso l’eliminazione della pensione avviene in tempo reale essendo le comunicazioni accentrate per via telematica in un unico database a cui l’Inps ha accesso.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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