Le misure che permettono di andare in pensione con 36 anni di contributi sono molteplici, rendendo vasta la platea dei potenziali beneficiari. In risposta ai tanti lettori che ci chiedono come andare in pensione subito con 36 anni di contributi, ecco una guida esaustiva che spiega i requisiti e il calcolo della pensione.
Pensione subito con 36 anni di contributi: calcoli e requisiti favorevoli
Se l’obiettivo di un lavoratore è uscire dal lavoro a qualsiasi età con 36 anni di contributi, questo non è possibile.
Le pensioni anticipate senza limiti anagrafici si ottengono solo con 42,10 anni di contributi per gli uomini o 41,10 per le donne. Lo stesso vale per la quota 41 per i lavoratori precoci, che richiede 41 anni di contributi, di cui uno versato prima dei 19 anni di età, appartenendo a specifiche categorie come caregiver, invalidi, disoccupati e addetti a lavori gravosi.
Per gli addetti ai lavori gravosi, c’è una possibilità di pensionamento con 36 anni di contributi attraverso l’Ape sociale. Basta arrivare a 63 anni e 5 mesi e la pensione può essere percepita. Le regole di calcolo del trattamento sono quelle classiche del sistema misto: retributivo fino al 31 dicembre 1995 e contributivo successivamente, oppure retributivo fino al 31 dicembre 2011 e contributivo successivamente, ma solo per chi al 31 dicembre 1995 ha una carriera contributiva di almeno 18 anni.
Ecco alcuni scivoli che permettono di andare in pensione con 36 anni di versamenti
L’Ape sociale, però, non può essere erogata per più di 1.500 euro lordi al mese, non prevede tredicesima, maggiorazioni, assegni familiari, non è reversibile e scade al compimento dei 67 anni. Inoltre, chi esce dal lavoro con l’Ape sociale non può svolgere attività lavorative diverse da quella di lavoro autonomo occasionale, sempre che non si oltrepassi il limite dei 5.000 euro per anno solare.
L’Ape sociale per i lavori gravosi non è l’unica misura che consente di andare in pensione con 36 anni di contributi. Per esempio, ne bastano 35 per lo scivolo lavoro usurante. In questo caso, chi svolge un lavoro usurante, notturno, o gli operai della linea a catena e gli autisti dei mezzi di trasporto pubblico, può andare in pensione a 61,7 anni di età. E aver completato la quota 97,6. Anche in questo caso la pensione si calcola con il sistema misto.
Un’altra possibilità di pensionamento con 36 anni di contributi riguarda Opzione Donna, che come suggerisce il nome, è riservata alle lavoratrici.
Per le donne canali agevolati, ma quali sono?
Le donne possono andare in pensione subito con 36 anni di contributi. Purché rientrino in una delle categorie dedicate a Opzione Donna dal 2023: invalide, caregiver, licenziate o con aziende con tavoli di crisi aperti al ministero. Con Opzione Donna si può uscire dal lavoro con 35 anni di contributi. E a un’età variabile tra i 59, 60 e 61 anni, in base alla categoria di appartenenza e al numero di figli avuti. È importante che età e contributi siano completati entro la fine dell’anno precedente alla presentazione della domanda di pensione.
Le prestazioni di vecchiaia con e senza invalidità
Con 36 anni di contributi si può accedere a tutte le prestazioni che prevedono 20 anni di contribuzione come soglia minima. Per esempio, a 67 anni si può ottenere la pensione di vecchiaia anche con 36 anni di versamenti. Lo stesso vale per la pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile. Che richiede l’80% di disabilità specifica per il lavoro svolto e 20 anni di contributi, con un’età di 56 anni per le donne e 61 per gli uomini.
Chi svolge un lavoro gravoso o usurante può andare in pensione a 66 anni e 7 mesi di età, invece che a 67. Con 30 anni di versamenti effettivi da lavoro.
Ecco quindi le varie possibilità di andare in pensione subito con 36 anni di contributi e quali contribuenti possono uscire con questa carriera.
Ho 56 anni e 36 anni di contributi,un 2 di contributi nel privato ed il resto nel pubblico impiego.
Lavoro gravoso.
Sono del 68.
Un figlio.
Quando andrò in pensione?