Ci sono misure previdenziali che hanno lasciato sicuramente un buon ricordo nei contribuenti. Parliamo di misure di pensionamento che evidentemente hanno riscosso molto appeal, a tal punto da essere state molto sfruttate in passato. E adesso rimpiante, visto che parliamo di misure che non ci sono più o che hanno subito profonde modifiche. Pensioni 2025 ancora possibili però anche con queste vecchie misure.
Una di queste senza dubbio è la quota 100. Una misura che ha fatto discutere perché, secondo molti tecnici e oppositori del governo Conte di allora — cioè quello giallo-verde con Lega e M5S in maggioranza — costava troppo per le casse dello Stato.
Se costava troppo, significa che era una misura valida per mandare in pensione davvero prima i lavoratori.
I nostalgici di quota 100 sono tanti. Ed oggi vedremo come qualcuno di questi forse non sappia di poter ancora avere diritto alla pensione con quella misura, passando dalla solita cristallizzazione del diritto alla quota 100. Ma anche tramite uno strumento particolare come il riscatto dei contributi. Ecco come sfruttare le due cose per la pensione 2025.
Pensione subito nel 2025 ma con misure vecchie, basta collocare bene alcuni contributi
Come la quota 100, anche altre misure che nel frattempo sono cessate o sono state modificate possono ancora essere percepite. Ciò grazie al meccanismo della cristallizzazione del diritto. Questo meccanismo consente a chi ha maturato il diritto alla pensione mentre questa misura era in funzione di preservarlo.
Naturalmente, questa opportunità vale per chi aveva già raggiunto il diritto alla pensione prima. Ma non lo aveva sfruttato per scelta, per poca conoscenza delle regole o per qualsiasi altro motivo.
Ma questo può accadere anche a chi, effettivamente e materialmente, alla data di scadenza di una determinata misura, non aveva ancora raggiunto il diritto alla stessa. Un diritto che è stato raggiunto dopo. Anche se con effetto arretrato.
Il riscatto ma non solo, ecco come cogliere al volo le occasioni
Prima di capire di cosa parliamo, è meglio analizzare cosa è il sistema previdenziale italiano, cosa consente di fare e come si può agire con la cristallizzazione. La cristallizzazione del diritto può essere applicata per la quota 100, ma anche per la quota 102, la vecchia quota 103, opzione donna e così via.
Nello specifico, per la quota 100 occorreva aver completato 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021. Dal 1° gennaio 2022 entra in scena la quota 102 al posto della quota 100. Con l’età salita a 64 anni sempre con 38 anni di versamenti. Chi ha maturato il diritto alla quota 100 entro il termine prima citato può andare in pensione anche oggi o nel 2025.
Anche se all’epoca non aveva ancora completato i 38 anni di contributi previsti, per esempio, ci può essere chi non aveva versato contributi all’INPS come lavoratore autonomo a causa di contenziosi e cartelle. Se adesso questi contributi risultano versati, si sono collocati nell’anno di riferimento, riempiendo la carriera e rendendola, per esempio, in linea con i 38 anni di quota 100 dell’epoca.
Lo stesso può accadere a un lavoratore dipendente che ha vinto una causa con il vecchio datore di lavoro. Magari per stipendi non pagati o contributi non versati. Se è vero che i contributi saranno collocati nell’anno in cui avrebbero dovuto essere versati normalmente, è altrettanto vero che un contribuente può trovarsi oggi ad aver maturato il diritto alla quota 100 che nel 2021 pareva non avesse ancora raggiunto.
Non si parla mai di chi ha fatto 34 anni con sistema misto , e va in pensione con i 67 anni di età . Coloro che hanno ancora un po’ di salute e nessun problema famigliare , se lavorano ancora dopo i 67 anni , tolgono il lavoro ai giovani !! Quindi devono pagare più tasse .