Quando la pensione troppo bassa e come aumentare l’importo: quanto versano di contributi artigiani e commercianti? Perché è noto, dati INPS alla mano, che gli importi medi delle pensioni sono più alti. Quando il lavoratore è un dipendente pubblico. Mentre spesso i titolari di partita IVA, quando si ritirano dal lavoro, percepiscono assegni bassi. Nonostante i contributi siano stati regolarmente versati.
Nel dettaglio, la pensione troppo bassa per artigiani e commercianti, se confrontata con quella dei dipendenti pubblici, è la risultante di due fattori.
Pensione troppo bassa e come aumentare l’importo: quanto versano di contributi artigiani e commercianti
Nel dettaglio, l’aliquota contributiva che è destinata al fondo pensioni dei dipendenti pubblici è attualmente pari al 33%. Il che significa che, per semplificare, un lavoratore statale versa all’INPS ben 330 euro. Per ogni 1.000 euro netti incassati in busta paga.
Per la gestione artigiani e commercianti, invece, l’aliquota contributiva standard è attualmente posizionata al 24%. Ovverosia, ben 9 punti percentuali in meno rispetto ai dipendenti pubblici. Il che significa che, sempre per rendere l’idea, il commerciante e l’artigiano versa 240 euro per la previdenza. Per ogni 1.000 euro che incassa. Inoltre sulla pensione troppo bassa, sempre per la gestione artigiani e commercianti, l’aliquota contributiva scende dal 24% al 22,35%. Se il lavoratore è nella fattispecie un collaboratore che ha un’età inferiore ai 21 anni.
La differenze sulle aliquote contributive pesano come un macigno sugli assegni INPS
Di conseguenza, ed in ragione delle aliquote sopra indicate, un dipendente pubblico con 30 anni di contributi versati, per esempio, quando maturerà i requisiti di pensionamento di vecchiaia avrà un assegno di importo sempre più alto.