La pensione di vecchiaia ordinaria è una prestazione previdenziale. Perché serve completare la giusta contribuzione per poter essere centrata. Si tratta di una misura che spetta a tutti, sia ai lavoratori dipendenti che ai lavoratori autonomi. Soggetti che hanno raggiunto una certa età e hanno versato un determinato numero di anni di contributi. La pensione di vecchiaia è quella che ogni lavoratore può prendere una volta raggiunti i 67 anni di età e una contribuzione pari a 20 anni. Ma nel futuro dovrebbe aumentare l’età pensionabile, anche se non nei prossimi anni.
“Salve, volevo solo una conferma da parte vostra circa la mia pensione. Compio 67 anni di età nel 2025. Cosa cambierà rispetto a oggi? Che requisiti devo completare per la mia pensione di vecchiaia? Se non erro saranno gli stessi di oggi, o sbaglio?”
Quali sono i requisiti per la pensione di vecchiaia ordinaria oggi e dal 2024 al 2026?
I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria anche nel 2024 e fino al 2026 saranno gli stessi del 2023. Quindi, 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati. Ma se il primo versamento è successivo al 31 dicembre 1995, servirà raggiungere, come oggi, una pensione quanto meno pari o superiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Perché altrimenti, fino al 2026 bisognerà arrivare a 71 anni di età e 5 anni di contributi.
Sono le particolari regole del sistema contributivo che determinano questo ulteriore requisito da centrare. Perché, per i contributivi puri, la pensione di vecchiaia si centra con 71 anni di età e almeno 5 anni di contributi. Solo con almeno 20 anni di contributi e una pensione pari o superiore a 1.5 volte l’assegno sociale, il contributivo puro potrà lasciare il lavoro a 67 anni.
Così come solo in presenza di almeno 20 anni di contributi e una pensione pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale, lo stesso contributivo puro può andare a riposo a 64 anni.
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Questi requisiti sono validi per tutti i lavoratori, del settore pubblico e privato, lavoratori dipendenti e privati. Praticamente, a eccezione dei lavoratori del comparto difesa e sicurezza, o del comparto sport e spettacolo, la pensione di vecchiaia resta la principale misura previdenziale oggi esistente. E fino al 2026 i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria resteranno i medesimi. Poi si passerà al solito scatto per l’aspettativa di vita, l’ultimo dei quali c’è stato nel 2019.
Dal 2027, con validità fino al 31 dicembre 2028, pare ormai certo che le pensioni di vecchiaia e l’età pensionabile salirà di ulteriori due mesi. Arrivando a 67 anni e 2 mesi. Una età che poi, come prassi, sarà allargata a tutte le altre misure che prevedono una uscita pari alla pensione di vecchiaia, come per esempio, l’assegno sociale. Nel 2023 infatti l’assegno sociale si prende con determinate condizioni reddituali a 67 anni proprio come la pensione di vecchiaia ordinaria. Lo scatto di due mesi per il biennio 2027/2028 potrebbe non essere l’ultimo, perché ulteriori 2 mesi dovrebbero arrivare per il biennio successivo. E così via dicendo.