Riforma pensioni 2022 ancora in alto mare. Il recente incontro fra governo e sindacati non ha partorito nulla di nuovo e le posizioni restano distanti.
Sul tavolo della discussione c’è la fine di quota 100 il 31 dicembre e la necessità di evitare lo scalone con la Fornero (in pensione a 67 anni). Un salto che, in assenza di interventi, varrebbe ben 5 anni di lavoro.
La riforma pensioni 2022 per quote
Il governo ha proposto una riforma pensioni 2022 per quote. A partire da quota 102 per salire gradualmente fino a incrociare nel 2026 i requisiti previsti dalla Fornero.
- dal 2022 al 2024: pensione a 64 anni con 38 di contributi (quota 102);
- dal 2024 al 2026: pensione a 66 anni con 38 di contributi (quota 104);
- dal 2026 in poi: pensione a 67 anni o più con almeno 20 anni di contributi.
In mezzo, fra il 2022 e il 2024, il governo sarebbe disponibile a introdurre quota 103, per andare in pensione a 65 anni con 38 di contributi.
Tuttavia, i sindacati hanno manifestato il loro disappunto sulla riforma pensioni 2022. Gli scalini, così concepiti, hanno il merito di evitare lo scalone con la Fornero, ma non risolvono il problema.
Secondo la CGIL, solo 10.000 lavoratori beneficeranno dal prossimo anno della pensione anticipata a 64 anni. Molti resteranno comunque tagliati fuori rispetto a quanto previsto da quota 100 che consente il pensionamento a 62 anni di età.
Torna Opzione Donna
Sembra, invece, che Opzione Donna sarà prorogata con la riforma pensioni 2022. Contrariamente a quanto annunciato inizialmente dal governo, il meccanismo di pensionamento anticipato riservato alle donne che accettano, loro malgrado, un taglio della pensione sarà valido anche il prossimo anno.
Non è però sicuro che i requisiti resteranno quelli finora previsti, cioè in pensione a 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) con almeno 35 di contributi. E’ probabile che la trattativa con le parti sociali prosegua nei prossimi giorni e l’età anagrafica salga a 60 anni.
In ossequio al fatto che le pensioni anticipate prima dei 60 anni tenderanno a sparire, anche se il sistema che finora le ha giustificate è stato quello di un calcolo penalizzante della pensione.