Pensioni 2022, sul destino di Quota 100 non si discuterà prima di fine anno. Ora solo ipotesi: ecco quali

La riforma pensioni 2022 sarà fatta all’ultimo momento. Per il dopo quota 100 vi sono però già delle ipotesi credibili.
3 anni fa
1 minuto di lettura
Le parole di Draghi che fanno tremare i cantieri: a rischio la proroga del 110?
Le parole di Draghi che fanno tremare i cantieri: a rischio la proroga del 110?

Sulla riforma pensioni 2022 il governo prende tempo. Il problema, però, è che non ne rimane molto essendo che quota 100 scade fra tre mesi e il rischio scalone di 5 anni con le regole Fornero appare preoccupante.

Il tavolo negoziale fra governo e parti sociali, istituito al Ministero del Lavoro, è fermo e al momento il governo sembra più preoccupato di attuare la riforma del fisco e quella del lavoro piuttosto che quella delle pensioni.

Pensioni 2022, la riforma nella legge di bilancio

Fino all’ultimo, quindi, non si saprà nulla.

La riforma pensioni 2022 sarà inserita nella legge di bilancio che il Parlamento sarà chiamato ad approvare entro fine anno. Il premier Mario Draghi ha detto in proposito che

Quota 100 è discorso che affronteremo durante la legge di bilancio. Oggi è prematuro discuterne così come di altri provvedimenti che vanno corretti“.

Quindi una riforma a sorpresa con novità dell’ultima ora? E’ indubbio che le difficoltà per trovare una soluzione per il dopo quota 100 vi siano. Alla base di tutto c’è l’indisponibilità a fare nuove riforme per le pensioni 2022 a debito. Quindi si tratterà di aggiustare il tiro sugli strumenti già esistenti consentendo il pensionamento anticipato solo con penalizzazione rispetto alle regole Fornero.

Per il dopo quota 100, tre ipotesi in cantiere

Nonostante i dubbi e le incertezze, qualcosa già sta prendendo forma per il dopo quota 100. Le ipotesi su cui si sta ragionando in concreto sarebbero tre e tutte improntate a un taglio delle pensioni.

La prima è Ape Sociale allargata. In sostanza si tratta di concedere le pensioni 2022 a una più vasta platea di lavoratori che rientrano nella categoria degli usuranti. La commissione governativa lavori gravosi ha appena terminato di stilare una nuova graduatoria composta da 92 mansioni usuranti.

Per costoro potrebbe aprirsi la strada del pensionamento anticipato a 63 anni o, in maniera flessibile, anche prima (o dopo), ma con tetto limite di 1.500 euro al mese.

La seconda ipotesi è quella di prorogare opzione donna che consente alle lavoratrici di lasciare il lavoro a 58 anni di età (a 59 per le autonome) con 35 anni di contributi. La pensione è calcolata esclusivamente col sistema contributivo.

La terza e ultima via sarebbe quella di introdurre un sistema di pensionamento flessibile, come proposto dall’Inps, con liquidazione della pensione in due tranches. La prima al compimento di 62 o 63 anni per la sola parte contributiva maturata, mentre la seconda al raggiungimento dei 67 anni per la parte retributiva restante.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

La battaglia su Generali si sposta in Mediobanca
Articolo precedente

Mediobanca-Generali: doppio attacco di Del Vecchio e Benetton ‘neutrali’

Bonus per attrezzatura da cucina, direttamente nelle tasche dei ristoratori: ecco di quanto e come funzionerebbe
Articolo seguente

Bonus per attrezzatura da cucina, direttamente nelle tasche dei ristoratori: ecco di quanto e come funzionerebbe