Pensioni 2023, la proposta che può far cedere Draghi

Per le pensioni dal 2023, ecco la proposta che può far cedere il presidente del Consiglio Mario Draghi. E questo anche considerando il fatto che in realtà la riforma delle pensioni è in stand-by. Cosa dobbiamo aspettarci.
3 anni fa
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Pensioni 2023, la proposta che può far cedere Draghi
Pensioni 2023, la proposta che può far cedere Draghi

Per le pensioni dal 2023, ecco la proposta che può far cedere il presidente del Consiglio Mario Draghi. E questo anche considerando il fatto che in realtà la riforma delle pensioni è in stand-by. Si tratta, peraltro, di un lungo stato di attesa. Visto che è dall’inizio della guerra in Ucraina che sulla revisione strutturale della previdenza pubblica è tutto fermo.

La proposta che può far cedere Draghi, per le pensioni nel 2023, e per quel che riguarda la flessibilità in uscita, potrebbe essere lo scivolo anticipato a 64 anni di età.

E quindi con lo stesso requisito anagrafico richiesto per quest’anno dalla Quota 102. Una misura che, in sostituzione della Quota 100, è non a caso valida solo per il 2022.

Pensioni 2023, la proposta che può far cedere Draghi

D’altronde, con il passaggio da Quota 100 a Quota 102, è stata aperta la strada, proprio per le pensioni 2022, al ritiro anticipato dal lavoro a 64 anni. E difficilmente, anche a causa del mutato quadro economico e geopolitico, si scenderà al di sotto di questa soglia.

Basti pensare, giusto per rendere l’idea, che per le pensioni a partire dal 2023 c’è pure la tanto attesa Quota 41 che è bloccata dallo spread. Quindi, sarà molto difficile che, dal prossimo anno, possa esserci il pensionamento anticipato con la flessibilità in uscita a 62 oppure a 63 anni.

Come ritirarsi dal lavoro a 64 anni di età a partire dal prossimo anno?

Inoltre, per le pensioni 2023, sullo scivolo a 64 anni non è proprio da escludere che possano esserci delle penalizzazioni sull’assegno. Oppure, raccogliendo la proposta del presidente dell’INPS, potrebbe essere erogata la pensione in due tempi. Ovverosia, la quota contributiva a 64 anni e la quota della pensione, per la parte retributiva, riconosciuta solo al compimento dei 67 anni di età.

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